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Curiosità | 12 febbraio 2018, 16:01

Carrù: la carne dei bovini di razza piemontese e il bollito protagonisti della serata del Lions Club Carrù-Dogliani

L'incontro ha visto al centro Dario Porta, allevatore di bovini di razza piemontese, seguiti con una particolare alimentazione

Carrù: la carne dei bovini di razza piemontese e il bollito protagonisti della serata del Lions Club Carrù-Dogliani

Serata all’insegna della riscoperta del territorio e del “bollito”, per i soci del Lions Club Carrù-Dogliani, che giovedì scorso si sono ritrovati all’agriturismo “I Magnin” per un momento conviviale che ha lasciato anche spazio all’intervento di un ospite di riguardo: Dario Porta, allevatore di bovini di razza piemontese, seguiti con una particolare alimentazione. Ad accogliere l’ospite, la presidente del Lions Club Carrù-Dogliani, Paola Porta, assieme a molti ospiti ed all’office distrettuale Giorgio Colombo.

«L’occasione di gustare il piatto che ha reso famosa Carrù, il “bollito” - ha detto Paola Porta nel presentare la serata - è anche quella di  far conoscere  una azienda di Bastia Mondovì “Che bun - da lì a là”, facente parte di una filiera corta della carne.»

Dario Porta, 39 anni, sposato e padre di tre figli, qualche anno fa si è “messo insieme “a due cugini, fondando la società “Che bun - da lì a là”, rivoluzionando il tipo di allevamento di bovini di razza piemontese, seguendoli dalla nascita alla macellazione, in proprio, sino alla distribuzione della carne, con propri mezzi. «Le nostre piccole aziende agricole costituiscono la continuità delle antiche tradizioni contadine alle quali appartengono da sempre le nostre famiglie. I nostri genitori, i nostri nonni ed i nostri bisnonni hanno sempre coltivato la terra, allevato vacche e macellato vitelli di razza piemontese. Noi abbiamo voluto proseguire in questa tradizione proponendoci di far conoscere e valorizzare nel modo più ampio possibile questo alimento dalle eccezionali qualità nutrizionali ed organolettiche che è la carne di bovini di razza piemontese. In passato nel nostri piccolo allevamento si usava mangime industriale, poi decidemmo di fare passo indietro: abbiamo eliminato tutti i mangimi industriali  e siamo andati a riscoprire prodotti a base di miscele di cereali, come si usava tanti anni fa. Abbiamo la fortuna di avere le fattrici e i vitelli nati in azienda che stanno in alpeggio in val Maira. Poi in autunno quando rientrano, pascolano fuori sino alle prime nevicate. I vitelli per ingrasso vengono seguiti per 3-4 mesi in più, sino  quando sono pronti per la macellazione. La carne poi è fatta frollare sotto pelle come una volta, per 15 giorni. Così gli animali, allevati per qualche mese in più, hanno una carne migliore. Certo i costi sono maggiori, ma la qualità ripaga. La soddisfazione è che quanto si produce  e arriva al consumatore è apprezzato. Oggi consegnamo a domicilio con un furgone frigo, in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e nel Milanese, per lo più a “Gruppi di acquisto solidale”, ma anche a macellerie, ristoranti e privati.»

È seguito il momento conviviale, a base di bollito, servito con alcune delle salsine che lo accompagnano abitualmente.

c.s.

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