Politica - 07 aprile 2018, 17:45

“Il problema dell’accoglienza non deve scaricarsi sui cittadini”: così la Lega Nord Saluzzo

La Lega chiede un referendum sull'utilizzo dell'ex caserma Filippi per i "clandestini"

La conferenza stampa della Lega Nord: da sinistra Gastaldi, Andreis, Bergesio e Demarchi

La conferenza stampa della Lega Nord: da sinistra Gastaldi, Andreis, Bergesio e Demarchi

Abbiamo dato notizia questa mattina (7 aprile) della conferenza stampa tenutasi nella sede della Lega Nord di Saluzzo in merito al progetto di realizzazione di un dormitorio per gli stagionali della frutta nell’ex caserma Filippi, al quale starebbe lavorando la Giunta del sindaco Mauro Calderoni.

Fermamente contraria la posizione della Lega saluzzese, come spiegato dal consigliere comunale Domenico Andreis, dal consigliere nazionale per il Piemonte Paolo Demarchi, dal deputato Flavio Gastaldi e dal senatore Giorgio Bergesio. Assente, per motivi di lavoro, il segretario cittadino Gianni Tesio.

“INACCETTABILE UN CENTRO SOCIALE PERMANENTE PER IMMIGRATI”

Ultimamente un po’ tutti si sono accorti del problema dei migranti. – ha esordito Andreis – Noi è dal 2009 che ci diciamo contrari alle politiche messe in campo dall’Amministrazione comunale. È inaccettabile venire a sapere che il Comune vuole creare un centro sociale permanente per immigrati.

Gli stagionali della frutta non devono diventare il pretesto per scaricare sulla comunità locale problemi di accoglienza di ben altra natura, che vanno risolti altrove, dallo Stato e dall’Europa, non certo con struttura di destabilizzazione del territorio”.

“SALUZZO DIVENTATA UN RACCOGLITORE DI PERSONE CHE BIGHELLONANO”

A Saluzzo i dati dicono che c’è bisogno di manodopera straniera e non solo – ha detto Paolo Demarchi – e parecchi occupati sono di origine straniera. Siamo tuttavia difronte ad una vera e propria invasione incontrollata.

Nei pomeriggi nel pieno della campagna agricola, al Foro Boario c’è tantissima gente che non lavora. Saluzzo è diventata un raccoglitore di queste persone, che bighellonano per buona parte della giornata per poi riversarsi lungo le strade, creando un problema anche di natura sociale, per la comunità.

Non sono braccianti agricoli, ma immigrati che approfittano della situazione per insediarsi qui il più a lungo possibile, a spese della comunità.

All’interno di questo contesto, siamo contrari ad un dormitorio che attrarrebbe ancora di più un’invasione”.

“CI VORRÀ L’ESERCITO PER MANDARE VIA CHI SI INSEDIA”

Sappiamo benissimo che in Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. – è stato detto - Ci vuol poco a capire che una volta insediati nell’ex caserma quattrocento immigrati, nessuno sarà più in grado di mandarli via. Ci vorrà l’esercito, come a Roma e Milano. Per questo bisogna dire no e non andare a creare un problema dove non c’è”.

Il sindaco parla di controlli per capire chi regolare e chi non lo è – ha rimarcato Andreis - annunciando che le Forze dell’ordine manderanno via chi cercherà di insediarsi al Foro Boario: perché non lo si è già fatto negli anni scorsi?”.

“PRIMA GLI ITALIANI”

Prima gli italiani”: il neo deputato Flavio Gastaldi ha fatto proprio uno degli slogan storici della Lega, per sostenere come “le risorse economiche siano più utili per altri scopi sociali. Il problema dell’accoglienza di queste persone – ha detto – non deve scaricarsi sui cittadini, creando anche insofferenza nei residenti del quartiere. Se si supera la capienza dei 400 posti nell’ex caserma Filippi cosa succederà? Assisteremo ad un nuovo campo? Esigiamo come risposte sia come Lega Nord, che come cittadini”.

L’ATTACCO AD ALLEMANO E CALDERONI

L’attacco più duro è stato senza dubbio quello di Giorgio Bergesio nei confronti di Paolo Allemano, ex sindaco di Saluzzo ed attualmente consigliere regionale e del primo cittadino Mauro Calderoni.

Leggiamo le parole di Allemano – ha dichiarato il senatore – che ci spiega come il problema fosse negato dalla Giunta regionale di Roberto Cota: se fosse così i cittadini non ci avrebbero dato 1 voto su 3 alle ultime elezioni.

Non possiamo leggere che secondo Allemano la Regione ‘ci mette la faccia’ con lo stanziamento di 120mila euro. La situazione è drammatica, li investano nelle buche che ci sono sulle strade. Gli Amministratori intervengano per ciò che sono chiamati a fare.

La legge Allemano non ha funzionato bene. Il sindaco Calderoni sostiene che l’agricoltura è cambiata. Certo, è cambiata, ma non in peggio. Si parla di un coinvolgimento 24 ore su 24 del Consorzio Monviso Solidale, pagato dai cittadini e che ci auspichiamo segua i nostri anziani che chiedono più assistenza.

Siamo di fronte a uomini che hanno occupato il potere sedendosi sulle sedie. C’è distacco tra chi governa e chi è sul territorio, il risultato del 4 marzo, però, li ha fatti scendere in piazza, tra la gente”.

Sulla legge Allemano si è soffermato anche Andreis: “Un provvedimento sbandierato in Consiglio comunale, quando i dati direbbero come pochissime aziende agricole hanno usufruito del bando, se non gli agriturismi, che poco hanno a che vedere con i migranti della frutta. Un nulla di fatto come molte proposte del centro sinistra, che hanno portato più danni che vantaggi”.

“SERVE UN REFERENDUM”

Bergesio ha ribadito a chiare lettere come si debba “chiedere alla gente, con un referendum, quale sia la posizione in merito ad una nuova struttura del genere.

È una vergogna leggere che il progetto sia stato portato avanti dal Comune col ‘massimo riserbo’. Ci sono migliaia di braccianti agricoli in Piemonte, ma nessuno ha un campo come a Saluzzo. Dove si trova lavoro non servono campi. In democrazia non possiamo assistere a imposizioni”.

“A NESSUN ITALIANO SAREBBERO CONCESSI TALI SERVIZI”

Non è davvero il caso di spalancare i cancelli della Filippi agli immigrati, per fornire loro quei servizi, come dormitorio, moschea, area svago… che a nessun italiano in cerca di lavoro verrebbero mai concessi, né in Italia né tantomeno nei Paesi di provenienze degli stessi immigrati.

Semmai, si agevoli ai datori di lavoro agricolo l’accesso ai fondi per la sistemazione degli alloggiamenti dei dipendenti”.

Nicolò Bertola

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