- 16 maggio 2018, 19:21

Chi va dallo psicologo non è matto, è una persona in grado di amare se stessa

Perché devo andare dallo psicologo? Questa è una domanda molto diffusa e prende forma quando le persone non riescono a dare un senso alla propria sofferenza, oppure quando i loro comportamenti appaiono incomprensibili a se stessi o agli altri. Inoltre, questa è una domanda retorica che spesso frena chi avrebbe bisogno di un aiuto

Chi va dallo psicologo non è matto, è una persona in grado di amare se stessa

Come psicoterapeuta, mi capita spesso di incontrare in studio persone dotate di salute mentale, ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui viviamo immersi. Mi sono resa conto che, dagli adolescenti agli adulti, dietro a tante richieste di aiuto si cela spesso una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, oltre che a grande senso critico e introspettivo.

Ma nello specifico, oggi volevo soffermare l'attenzione su quei luoghi comuni errati alla base del timore dello psicologo. Mi ė capitato di sentire dire "basta la famiglia ad aiutare chi è in crisi" oppure “faccio da solo/a” o ancora "mica sono matto, dallo psicologo ci va solo chi sta male davvero", oppure ancora "Perchè devo andare dallo psicologo? Posso farcela da solo con le mie forze!".

Questi sono pregiudizi infondati e cerco di spiegare il perché: la famiglia non sempre può essere di aiuto, poiché spesso i peggiori contrasti si celano in casa. Ė vero che ci di può aiutare da soli, ma avere qualcuno che oggettivamente legge i problemi e non trova un soluzione, ma aiuta il paziente a trovare la giusta chiave per risolverli. Andare dallo psicologo significa darsi l’opportunità di comprendere e sciogliere un sintomo, un malessere interiore, per dare la possibilità di liberarci da quel disagio profondo che non consente di vivere serenamente la propria vita.

L’obiettivo di ogni terapia è di aiutare la persona a rendersi capace di gestire e orientare la propria vita secondo le proprie scelte, in piena autonomia e libertà. La sofferenza emotiva è meno accettata dalle persone rispetto a quella fisica: se i problemi sono fisici, infatti, è più facile poter chiedere aiuto, ma quando si tratta di emozioni tutto si complica.

Vissuta come elemento negativo della nostra esistenza, alla sofferenza psicologica vengono associati termini come fragilità, debolezza, dipendenza; per questo motivo diventa così difficile chiedere aiuto quando si tratta di stare male emotivamente, perché ci si convince che così ci si possa rendere ridicoli. In realtà, chiedere aiuto per uscire da una sofferenza psicologica è l’atto più coraggioso che si possa fare; ostinarsi a non chiedere aiuto, convincendosi di dovercela fare da soli ad ogni costo, può risultare controproducente e rischia di aggravare il disagio psicologico, piuttosto che risolverlo davvero.

Lo psicoterapeuta è formato a non giudicare secondo principi morali, ma cercare di capire e dare voce alle emozioni aggrovigliate. Spesso noto che i pazienti esprimono sollievo già solo nell’essere accolti ed ascoltati in silenzio da un'altra persona. Il terapeuta non impartisce lezioni di vita, ma si fa strumento della psicoterapia per rendersi utile al paziente. E’ attraverso la relazione con il terapeuta, infatti, che il paziente conosce e diventa pienamente consapevole di se stesso, trovando nuovi modi alternativi e più funzionali alla risoluzione del disagio che l’ha condotto dallo specialista.

Chi va dallo psicologo dunque dimostra a se stesso e agli altri di essere una persona che si permette di desiderare la felicità e il benessere, superando i momenti di fragilità e difficoltà. Chi intraprende un percorso psicologico sa chiedere aiuto per i problemi emotivi e affettivi, decidendo di volersi prendere cura di se comprendendo di non riuscire a farcela da solo. Penso sia importante sottolineare che chi va dallo psicologo coraggiosamente accetta la possibilità e il rischio di conoscersi profondamente e autenticamente nelle proprie risorse e nei propri limiti. Ricordo a tutte le lettrici e i lettori che è possibile farmi domande e interagire con la rubrica.

Inoltre, per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo "mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa Psicoterapeuta o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche tutti i precedenti articoli della rubrica e vedere di che cosa mi occupo.

Ernestina Fiore

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