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Attualità | 08 giugno 2018, 14:13

Anche da Cuneo in piazza a Torino per dire "NO" alla nuova legge regionale

L'ok definitivo arriverà solo martedì in Consiglio, ma la nuova legge sull'attività venatoria già scalda gli animi degli appassionati. E' infatti passato l'articolo che vieta l'attività le domeniche di settembre. Oggi in corteo oltre 8mila cacciatori: una delegazione audita dalla giunta Chiamparino

Anche da Cuneo in piazza a Torino per dire "NO" alla nuova legge regionale

Circa ottomila cacciatori, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati questa mattina nelle strade del centro di Torino per dire "No" alla nuova legge regionale sull'attività venatoria, in fase di approvazione al Consiglio regionale del Piemonte.

Il corteo è partito da piazza Vittorio, ha attraversato via Po e si è concluso in piazza Castello, dove era in corso una riunione della giunta regionale. Il presidente Sergio Chiamparino e alcuni assessori - tra cui quello all’agricoltura e caccia, appunto, Giorgio Ferrero - hanno ricevuto una delegazione dei cacciatori, per ascoltare le loro ragioni.

La protesta, che riguarda le nuove limitazioni, sempre più restrittive, previste dalla nuova legge sulla caccia e che verrà approvata definitivamente nella prossima seduta del Consiglio regionale, martedì, si concentra però in particolare sull'ultimo articolo approvato, che vieta la caccia di domenica per tutto il mese di settembre.

"Una legge ingiusta - spiega Alberto Benatti, presidente provinciale di Libera Caccia di Torino, - con una norma ancora più assurda: vietare la caccia di domenica vuol dire impedirla a tutti gli appassionati che lavorano in settimana e che si tengono buona proprio la domenica per questo loro hobby". "Poi non si capisce perché - prosegue - dovremmo accettare tutte queste limitazioni: noi facciamo un lavoro utile, specie su alcune specie, di controllo e anche di tutela della fauna. Ma non possiamo sottostare a troppe limitazioni sulle specie che va bene cacciare e su quelle vietate".

"Quello che è inaccettabile - dicono i cacciatori cuneesi in piazza - è che la caccia sia considerata un pericolo, quando nei casi di incidenti, che ci sono come in ogni altra attività, le vittime sono quasi sempre i cacciatori stessi. Non ci sono rischi per le persone, ma la percezione dice il contrario".

In piazzetta Reale, proprio accanto a piazza Castello, alcuni anarchici hanno sfilato con striscioni e cartelli contro la caccia. Ma sono stati arginati dalle forze dell'ordine.

 

Daniele Angi

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