/ Attualità

Attualità | 21 giugno 2018, 14:01

Attacchi dei lupi, Coldiretti e Confragricoltura Cuneo lanciano l'appello: "Non più accettabile difenderli a spese degli allevatori"

Secondo i dati forniti da Life Wolfalps la Granda è la zona con più alta presenza di lupi nell'intera area alpina italiana; nel biennio 2016-2017 sono stati registrati un minimo di 101 capi

Foto generica

Foto generica

L'ultima notizia in merito (l'uccisione di 36 ovini a Roccabruna), in caso fosse confermata, darebbe davvero la misura di un problema che gli allevatori delle valli cuneesi - e piemontesi - segnalano ormai da tempo: quello della difesa del bestiame dagli attacchi dei lupi.

A preoccuparsi, con un accorato "doppio appello" consegnato agli organi di stampa, Confagricoltura e Coldiretti Cuneo. Le due associazioni lamentano la scarsa risolutezza delle misure adottate, sostenendo che quello del lupo è un problema "strutturale e generale" e che si rischia di iniziare una stagione estiva in cui le cose andranno sempre peggio.

Non è accettabile continuare a proteggere il lupo a spese degli allevatori - ha detto Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – . Le misure di protezione finora adottate, come i cani anti lupo o le recinzioni, si sono rivelate insufficienti o inefficaci. È ora di pensare a provvedimenti veramente capaci di prevenire gli attacchi e fornire agli allevatori le giuste garanzie per continuare a lavorare con tranquillità. In altre regioni d’Italia che presentano lo stesso problema si stanno adottando misure di contrasto specifiche. Deve far riflettere che un simile provvedimento sia in adozione in Trentino Alto Adige, dove la popolazione di lupi è senz’altro meno numerosa rispetto al Piemonte in generale o alla provincia di Cuneo in particolare.

"Gli ultimi, eclatanti casi che si sono verificati in val Maira e le decine di avvistamenti in tutta la provincia non fanno altro che rinforzare una situazione che abbiamo denunciato più volte - continua Abellonio - ; i lupi sono ormai presenti in vaste aree della provincia, anche a basse quote, ed è ormai urgente correre ai ripari."

Da anni – commentano invece Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo - i nostri allevatori stanno pagando un prezzo altissimo e se andiamo avanti in questa direzione, dovremmo mettere all’ordine del giorno un vero e proprio piano per ripopolare le nostre Alpi con i pastori che rischiano di essere la “specie” in via di estinzione del domani.

"Su chi debba fermare i lupi, non abbiamo dubbi – continuano i vertici di Coldiretti Cuneo - non possiamo invocare l’intervento della Provvidenza. Il nuovo Governo deve riprendere in mano il piano di gestione del lupo, arenatosi dopo anni di discussioni in Conferenza Stato-Regioni nella passata legislatura, per dare il via alle misure necessarie. Non si può più girare la testa dall’altra parte di fronte a questa situazione, bisogna decidere subito approvando il piano lupi e attuando le misure di contenimento in esso presenti e rispondere a chi si scandalizza quando si parla di queste cose, invitando costoro a venire a vedere cosa accade in montagna ai vitelli e agli agnelli dei nostri allevatori quando vengono attaccati dai lupi."

Secondo i dati forniti da Life Wolfalps la Granda è la zona con più alta presenza di lupi nell'intera area alpina italiana; nel biennio 2016-2017 sono stati registrati un minimo di 101 capi, su un totale territoriale di 188. Attualmente in consiglio provinciale è al vaglio un nuovo disegno di legge sulla questione.

 

s.g.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium