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Attualità | 12 settembre 2018, 12:00

Buon compleanno Sara! La ragazza di Saluzzo rinata dopo il trapianto di midollo osseo

Nell'ottobre 2013 le diagnosticano una leucemia mieloide acuta. Fa la chemio, guarisce ma ha una ricaduta. Il 18 novembre 2014 riceve il midollo di un donatore: "So che è un ragazzo italiano del 1991. Nei miei pensieri è il mio principe azzurro, il mio salvatore. Non ha un volto ma sento che è presente, è forte dentro di me"

Buon compleanno Sara! La ragazza di Saluzzo rinata dopo il trapianto di midollo osseo

Oggi, mercoledì 12 settembre, Sara compie 24 anni.

È una ragazza indipendente. Vive nel suo appartamento a Saluzzo, si paga l'affitto con un lavoro in ufficio, è circondata da amici e affetto. E sorride quando parla.

Sara è felice perché può festeggiare il compleanno due volte l'anno. Il 18 novembre 2018 infatti spegnerà quattro candeline, a quattro anni dal giorno del trapianto di midollo osseo.

“Ricevere un trapianto è come assistere alla tua nascita – racconta Sara -. Ho imparato a non sprecare il mio tempo. Ogni giorno in più è un traguardo super conquistato. Ogni sera che vado a dormire ringrazio per la giornata che ho passato e spero di aver fatto qualcosa per gli altri. Devo restituire un po' di quell'amore immenso che mi è stato donato, anche solo con un sorriso”.

Sara era una ragazza come tante. La sua vita è cambiata nell'estate del 2013, quella dopo il diploma. Proprio in quella fase della vita in cui senti di avere il mondo in mano e tutto ti sembra possibile, lei ha iniziato a sentirsi stanca, troppo stanca. “Non riuscivo più a fare le scale e neanche a camminare. Ho fatto le analisi del sangue, un emocromo semplicissimo pensando a un'anemia. Avevo 19 anni e nell'ottobre 2013 mi hanno diagnosticato una leucemia mieloide acuta. Una malattia che ti colpisce all'improvviso, senza campanelli d'allarme. Non si conoscono le cause”.

Aveva appena iniziato un nuovo lavoro e ha dovuto abbandonare qualsiasi tipo di attività e di progetto: “Mi hanno ricoverata all'ospedale di Cuneo e ne sono uscita un mese dopo”.

Sara ha fatto tre cicli di chemioterapia restando chiusa per quasi tre mesi in speciali camere sterili: le sue difese immunitarie erano troppo basse per poter stare a contatto con altre persone.

A dicembre 2013 rientra a casa: “Non c'era più segno della leucemia. Ero felicissima di aver sconfitto la malattia in così poco tempo”.

Così ricomincia a fare una vita normale. Ma a settembre 2014, esattamente un anno dopo, arriva la ricaduta. La leucemia era tornata e in una forma più grave. La chemioterapia non sarebbe bastata, serviva un trapianto di midollo osseo.

“Quella batosta fu più grande della prima - ricorda Sara -. Ti sembra talmente assurdo: perché proprio a me? I tumori se li prendono gli altri. La prima volta non ne ero consapevole. Avevo combattuto come se ci fosse una persona malata accanto a me, come se stessi aiutando un'altra Sara. La seconda volta ho razionalizzato tutto. Mi sono sentita malata e ho messo in conto che potevo morire”.

Sara fa altri due cicli di chemio e soffre tantissimo. Poi le trovano il donatore compatibile: la data del trapianto di midollo osseo è fissata il 18 novembre 2014.

“Si tratta di una semplice trasfusione di sangue – racconta Sara -. Sei completamente sveglio e ti rendi conto di quello che sta succedendo. Ero distrutta perchè, per preparare il terreno fertile al nuovo midollo, prima ho dovuto fare una chemio molto forte che mi ha 'azzerato' le cellule del sangue malate. Quel giorno però sono rinata”.

Sara non conosce il suo donatore: “So che è un ragazzo italiano del 1991. Nei miei pensieri è il mio principe azzurro, il mio salvatore. Non ha un volto ma sento che è presente, è forte dentro di me. Ha compiuto un gesto gratuito e volontario di altruismo pazzesco”.

Ogni giorno 5 persone (solo in Italia) si ammalano di leucemia, linfoma o mieloma e l'unica possibilità per garantire loro la cura è rappresentata dall'identificare un donatore di cellule del midollo osseo iscritto nel Registro Donatori con il massimo livello di compatibilità genetica.

Nonostante gli oltre 30 milioni di candidati iscritti nel mondo, la possibilità che un paziente trovi il giusto match genetico con un estraneo è dello 0,001%. Questo fa sì che solamente per la metà dei malati venga trovato il donatore giusto.

“Sai cosa penso? - conclude Sara -. Che sia semplicemente una questione di pigrizia. Mi mamma ha sempre donato il sangue. Quando ho compiuto 18 anni mi ha chiesto di andare con lei ma io non l'ho fatto. Pensavo che il mondo non avesse bisogno di me. Ho cambiato idea quando ero in ospedale e vedevo arrivare una sacca di sangue. Facendo la chemio ero tanto debilitata e avevo bisogno di trasfusioni. Cosa sarebbe successo se quella persona invece di donare il sangue fosse andata a farsi un giro al mare? Sarei ancora viva se quel ragazzo di 23 anni non avesse deciso di diventare donatore di midollo? Ogni minima azione può cambiare il corso degli eventi. Bisogna sempre mettersi in gioco”.

Settembre è un mese speciale per l'ADMO, l'Associazione Donatori di Midollo Osseo. È in corso la campagna MATCH IT NOW!, giornate di informazione e iscrizione nelle piazze Italiane, con la presenza dei medici degli ospedali locali e dei volontari.

Il primo appuntamento in Granda è proprio a Saluzzo, la città di Sara: sabato 15 settembre in piazza Vineis.

Poi ad Alba in piazza Ferrero sabato 22 settembre; a Cuneo in piazza Galimberti sabato 22 settembre; a Mondovì in corso Statuto sabato 29 settembre; a Savigliano in piazza Santarosa sabato 29 settembre

Info e prenotazioni sul sito www.admopiemonte.org e sulla pagina Facebook Match it Now Provincia Granda.



Cristina Mazzariello

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