L’assessore Alberto Gatto ne ha dato conto ieri nella Commissione comunale richiesta dai consiglieri Emanuele Bolla e Sebastiano Cavalli per fare il punto sulle segnalazioni di danni subiti dai privati alle abitazioni col nubifragio del 6 settembre scorso e anche per capire quali contromisure voglia assumere l’amministrazione cittadina per ovviare ai sempre più frequenti episodi di bombe d’acqua che si abbattono sulla città causando frane e allegamenti.
Nella conta dei danni il risultato è quello comunicato in mattinata dagli stessi consiglieri di minoranza: circa 320mila euro, che nel dettaglio vanno però ripartiti tra i 215mila euro segnalati al Comune dai 51 privati (tra i quali risultano però anche diversi condomini), i circa 83mila euro denunciati da aziende (tra queste Apro Formazione e la gestione della piscina comunale, che rimase anche chiusa alcuni giorni) e i 20-25mila spesi dallo stesso Municipio soprattutto per le misure di pronto intervento e di pulizia delle strade.
In merito, terminata la raccolta delle segnalazioni, il Comune andrà ora avanti con le pratiche già avviate con Provincia e Regione all’indomani del nubifragio per la richiesta dello stato di calamità.
Sul fronte delle contromisure l’assessore ha invece dato conto dell’incarico affidato nei giorni scorsi a un’ingegnere idraulico affinché studi la situazione e offra concreti suggerimenti su quali interventi sia possibile mettere in atto nelle varie zone cittadine affinché non si verifichi più quanto accaduto lo scorso 6 settembre.
“In quel pomeriggio sulla città cadde una quantità di acqua spropositata in un tempo fortemente limitato – spiega al nostro giornale l’assessore Gatto –: 54 mm di pioggia in due ore secondo il dato ufficiale rilevato dalla colonnina meteo del ponte vecchio, addirittura 50 mm nella prima ora e 74 mm nelle due considerate secondo quanto registrato dal pluviometro di un privato in località Rivoli, nella parte alta di corso Enotria. Si tratta di una misura eccezionale, che insieme al fenomeno ruscellamento dalle colline ha messo a dura prova fognature e condotte di scolo delle zone cittadine più colpite, col risultato dei numerosi allagamenti di scantinati e garage cui abbiamo purtroppo assistito”.
Da qui la decisione di affrontare la situazione a partire da un’approfondita indagine tecnica sullo stato delle infrastrutture fognarie della città. “Lo studio - conclude Alberto Gatto – dovrà aiutarci a capire quali interventi mettere concretamente in atto per evitare o almeno contenere in futuro gli effetti di simili episodi, peraltro sempre più frequenti. L’ingegner Cirio ci sta lavorando e presto incontrerà anche i cittadini delle zone più colpite dal fenomeno, di modo che nei tempi più brevi possibili si possa arrivare a capire quali misure sia possibile assumere in concreto".