Attualità - 18 dicembre 2018, 11:43

Reddito di maternità, fronte comune del consiglio comunale di Cuneo per il "no": "Concezione della donna ottocentesca"

A parlare la consigliera Maria-Luisa Martello, tra le più infervorate nella discussione che ha animato la prima serata di consiglio comunale; con lei Ugo Sturlese: "Proposta clericofascista, la donna torna a essere mera fattrice"

Alberto Coggiola

Un'indennità per le madri senza altro tipo di reddito, che al raggiungimento del quarto figlio diventerebbe vitalizia ma che decadrebbe non appena questa trovasse lavoro: è questo il punto centrale della proposta di legge sul reddito di maternità presentata dal Popolo della Famiglia e portata all'attenzione del consiglio comunale di Cuneo nella serata di ieri (17 dicembre).

A presentarla, Alberto Coggiola, promotore di un ordine del giorno dedicato: "E’ necessario mettere un freno alla denatalità, e una legge come questa potrebbe dare un bell’incentivo in questo senso. La proposta del Popolo della Famiglia sul reddito di maternità mi pare assolutamente ragionevole e ben più fattibile a livello economico (circa 3 mlrd all’anno) di quella sul reddito di cittadinanza, che credo non abbia nulla di positivo e che porterà senza alcun dubbio a un aumento del lavoro nero o sottopagato, e disincentiverà la ricerca di lavoro nei giovani".

Nessuno dei consiglieri, però, ha dimostrato di apprezzare la proposta, che è stata bocciata categoricamente con 22 voti contrari su 23.

"Si può essere più o meno d’accordo rispetto alle possibili cause della denatalità ma l’idea che abbiamo noi è quella di una società che accompagna e sostiene le famiglie imporre alle donna la scelta tra continuare a lavorare oppure fare dei figli" ha detto Simone Priola, sostenuto da Luca Paschiero. Ancora più infuocato l'intervento di Ugo Sturlese: "Non capisco come si possa escogitare una proposta di questo genere, vergognosa e clericofascista, che identifica la donna e la madre come mera fattrice riportandoci con la mente al “ventennio”. Un'idea regressiva e reazionaria".

Ma le critiche più aspre sono arrivate, ovviamente, dai consiglieri di sesso femminile.

Maria-Luisa Martello: "Rifiuto categoricamente la figura della donna delineata nell’interpellanza. È una concezione ottocentesca, alla meglio, del ruolo della donna nella società, una procreatrice di figli e nulla più". "Come donna mi associo a quanto detto dalla collega - ha aggiunto Silvia Cina - . A livello politico invece ritengo la proposta lacunosa, confusa e poco specifica: si fanno cadere a pioggia sovvenzioni senza nemmeno dover presentare un ISEE".

simone giraudi