Venerdì 1 febbraio, alle ore 20.30, a Priero si parlerà della famiglia Agnelli e della storia della Fiat.
Piero Lombardi, ricercatore appassionato, farà un racconto storiografico, basato su video e immagini, del percorso che, partendo dal piccolo borgo di Priero, ha portato la famiglia Agnelli alla grande industria italiana e internazionale
Come documentato da Gustavo Mola di Nomaglio in “Gli Agnelli. Storia e genealogia di una grande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866”, la storia conosciuta inizia verso la metà del Settecento, dove da breve tempo si era trasferito tal Carlo Antonio Agnello o Agnelli, figlio di Giovanni Lorenzo, originario di Priero, piccolo borgo non lontano da Ceva.
A Priero, del cognome Agnelli non si riscontra traccia, ma vi esisteva l’antica famiglia dei Nielli (ovvero de Niello, de Nielli), che portava un cognome forse riconducibile, alle sue origini, alla feudalità medievale del cebano e che, da generazioni e generazioni, faceva parte del notabilato locale, dando al paese amministratori comunali, sindaci, notai e sacerdoti.
Fondate argomentazioni e l’esame esteso di un fitto intreccio di documenti d’archivio consentono di congetturare che proprio Niello fu il primigenio cognome di Carlo Antonio Agnelli, evolutosi, attraverso varie trascrizioni, nell’attuale forma, di cui si ha una delle prime attestazioni verso il 1740.
In Priero si riscontra l’esistenza di un Carlo Antonio Niello, figlio di un Giovanni Lorenzo, in anni compatibili proprio con quel Carlo Antonio Agnello o Agnelli, che, in Racconigi (dove il cognome Agnelli era già presente almeno dal XVI secolo), viene definito originario di Priero. I nomi di battesimo dei figli di quest’ultimo coincidono in buona parte con i nomi dei fratelli e del padre di Carlo Antonio Niello, in misura tale da non poter apparire puramente casuale.
Lombardi racconterà anche la parabola della FIAT, da industria italiana a multinazionale dell’auto.