Gentile direttore,
sono Riccardo Quattrocchio, unico, da quanto si evince dal vostro articolo a non aver accettato nessuna soluzione messa in atto dall’Azienda Burgo di Verzuolo.
Volevo spiegarle perché non ho accettato le varie soluzioni: in primis ho seguito tutti i vari percorsi per il ricollocamento CPI ed Anpal, dove data la mia età (56 anni) non mi è stata fatta nemmeno una proposta di impiego “decente”, le altre proposte erano di accettare l’incentivo all’esodo di circa 20.000€ , rispettabilissimi, ma per uno con tre figli minori (due gemelli di 12 anni e un figlio di 14) ed in età scolare a carico e dopo 34 anni in Azienda mi sembravano inadeguati.
Per ultimo la beffa del part-time che al momento non ho accettato sempre per i suddetti motivi. Mi è stato detto che avrei potuto avere il "full-time" a partire da giugno, ma senza troppe garanzie. Da oltre un anno siamo in questa situazione, continuo a tirare avanti con 950 euro al mese. Questo trattamento nonostante negli anni mi è sempre stato detto dalla dirigenza che a livello professionale ero ineccepibile e nonostante in questa cartiera ho cercato di crearmi una posizione.
L'offerta del part time è improponibile, nonostante se non accettassi dovrei perdere il posto di lavoro.
Riccardo Quattrocchio - Dipendente Burgo