Mentre si sta preparando, in tutto il mondo, una giornata di mobilitazione per salvare il pianeta, Friday For Future, Arpa Piemonte pubblica un rapporto sul clima e sugli eventi meteorologici di un dato mese in Piemonte che, seppur riguardanti un territorio limitato, sono comunque piuttosto significativi.
Pochissime precipitazioni e temperature decisamente primaverili, quelle del mese di febbraio, terminato ieri.
I dati pubblicati sul sito di Arpa fanno però riferimento a gennaio, mese in cui c'è stata qualche nevicata. Eppure, nonostante questo, gennaio 2019 è risultato secco e con temperature di poco superiori alla norma.
In dettaglio è stato l’8° mese di gennaio più carente di precipitazioni degli ultimi 62 anni, con soli 10 mm medi mensili, con un deficit precipitativo di 50.2 mm (pari all’84%) rispetto alla climatologia degli anni 1971-2000.
Dal punto di vista termico ha avuto un’anomalia positiva di circa 0.4°C rispetto alla media del periodo 1971-2000, risultando il 25° mese di gennaio più caldo dal 1958. E' stato il 6 gennaio il giorno con le temperature massime più elevate del mese.
L’evento di foehn più intenso del mese di gennaio 2019 sul Piemonte si è verificato il giorno 14 quando sull’Europa sudoccidentale era presente un’area di alta pressione con massimo sulla Galizia mentre l’Europa nordorientale era interessata da una saccatura di origine polare.
In tali condizioni il gradiente barico sulle Alpi piemontesi era ancora più accentuato rispetto al precedente evento del 6 gennaio; le raffiche di vento hanno raggiunto i 95 km/h al Rifugio Mondovì mentre le condizioni di foehn hanno interessato sostanzialmente tutto il Piemonte, zone pianeggianti comprese. Il 14 gennaio 2019 è anche risultato il giorno con le temperature medie più elevate del mese con 5.6°C mentre i valori massimi sono risultati leggermente inferiori rispetto al 6 gennaio.