A Fossano si festeggiano 10 anni di Street Life, di politiche giovanili fatte con i ragazzi, per i ragazzi e molto spesso con i ragazzi stessi.
Chi conosce Cristina Paschetta e Beatrice Cogliandro non può fare a meno di apprezzarne il lavoro e le energie. Sono oltre 2000 i ragazzi che in questi 10 anni hanno avuto modo di incontrarle in strada, talvolta in situazioni di emergenza, rabbia, lutto; altre di aggregazione e partecipazione. La loro, insieme all’amministrazione comunale, alla cooperativa Caracoll di cui fanno parte, al consorzio Monviso Solidale e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, è un’attività “gli adulti” notano solo se hanno un occhio attento perché è svolto nelle scuole, in strada, nei luoghi di ritrovo dei giovani, ma che è fondamentale per la comunità, non solo perché può intercettare quelle situazioni di disagio, facendo prevenzione, talvolta recuperando ragazzi considerati “persi”, ma perché mette insieme i giovani senza distinzione, li aiuta a trovare una dimensione partecipativa perché, come cantava Gaber “libertà è partecipazione”.
In questi giorni, passando in via Roma, si possono vedere dei banner appesi: sono gli 8 temi delle Politiche giovanili di questi 10 anni con foto e spunti di riflessione per dire a chi passa: “Hey tu, io sono giovane, ma non sono solo il futuro. Sono al presente, vivo qui e ho sogni e idee da mettere in pratica”.
C’è la strada con l’attività di mappatura, aggancio, raccolta dei bisogni, micro progettazioni e il progetto “riparo” per quei giovani che hanno sbagliato, compiendo atti vandalici e che hanno “riparato” il danno offrendo servizi alla comunità. In totale in questi dieci anni ci sono stati circa 2000 agganci in strada di giovani dagli 11 ai 25 anni.
C’è il lavoro sulla comunità, su quell’azione che può mettere a contatto i giovani con i non giovani attraverso un lavoro di rete tra soggetti pubblici (Consorzio, Amministrazione e uffici comunali, Consulte, amministratori, ASL CN1), Soggetti privati (Famiglie, CAP, cittadini, commercianti, cooperative sociali); Forze dell’ordine, associazioni (Caritas, Fondazione Noi Altri, Acat, Agesci, Arcipelago, Ascom, Anpi, Atelier Kadalù, ACR, Banca del tempo, bocciofile, Camminare insieme, Cicerone, Circolo scacchistico, Colibrì, Corafo, Comunità Papa Giovanni XXIII, Corte dei Folli, Crescendo, Danze futura, Diaps, Freak Out!, InFossano, Interforze, Namen, Guardiani del Warp, La corte dei Gufi, Melograno, Movimento fotografico Fossanese, Osservatorio fossanese, Papa Golf, Pro Loco, Sbandieratori, Senegal, Slow Food, Stra Fossan), i Borghi, le parrocchie e la Pastorale giovanile, le società sportive e le scuole primarie, medie e superiori.
Ci sono le scuole fossanesi con una raffica di progetti svolti in collaborazione con gli insegnanti, capaci di vedere nell’educativa una risorsa. Se nelle scuole la mappatura e l’individuazione dei bisogni viene svolta con competenza educativa dagli insegnanti, l’intervento competente e coordinato avviene con le educatrici. Nelle scuole medie sono stati svolti negli anni laboratori in 72 classi per un totale di 1800 ragazzi su bullismo e cyber bullismo, dinamiche di gruppo, affettività; nuovi media, rispetto e non violenza. Da quest’anno l’educativa, coinvolta da Nino Mana, coprogettata con la Caritas il doposcuola Vera Debenedetti per 58 ragazzi delle scuole medie dei due istituti comprensivi, 10 giovani volontari e 3 volontari senior e i Laboratori Vera… Mente, sempre legati al lascito morale di Vera Debenedetti che coinvolgono 15 ragazzini ogni 15 giorni. Per le scuole superiori i ragazzi coinvolti sono circa 2000 attraverso i progetti “A tuo riskio e… piacere” e “Scegli il tuo free style” in collaborazione con il SERD dell’ASL CN1 e i laboratori su rispetto e non violenza e le dinamiche di gruppo. Una classe elementare è invece stata coinvolta nel percorso quartiere San Bernardo.
La partecipazione passa attraverso il dialogo con i rappresentanti di classe, l’organizzazione di tornei sportivi, l’affiancamento alla nascita dell’associazione FossanOpen/FreakOut!, il punto rosa, il memorial Haned, il comitato Cascina Sacerdote, l’OpeNight, la Consulta Giovani, ”Siamo tutti sulla stessa barca”, la festa per le terze medie, il #Feast4You, Ti Lu Tasty, la consegna delle costituzione ai 18enni, la settimana contro il razzismo, il doposcuola Vera Debenedetti e i laboratori Vera… Mente e, proprio in questi giorni, con l’attività di preparazione del Memorial Yassine di cui si parlerà approfonditamente nei prossimi giorni.
Ci sono l’OpeNIght, il #Feast4You, l’attività contro il razzismo e quella per le pari opportunità. C’è, in sostanza, la fotografia di tanti giovani che vogliono smentire i luoghi comuni e, per farlo, cercano l’appoggio di persone come Cri e Bea, capaci di ascoltare, incentivare, stimolare alla presa in carico dei desideri perché non restino in un cassetto, ma si trasformino in un bene comune.
Quella di ieri sera è stata una festa alla quale hanno preso parte in tanti: da Luca Alesso di Cooperativa Caracoll che ha introdotto i relatori all’assessore Simonetta Bogliotti, a Luisa Ghigo, responsabile area famiglia e minori del Consorzio Monviso Solidale, al presidente del consorzio Piola; al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano Gianfranco Mondino, all’ex assessore Maurizio Bergia, sotto la cui ala prese avvio il progetto nella prima giunta Balocco a Giosuè Munno, il giovane grafico che, da giovanissimo, disegnò il logo di Steet Life a Giulia Musso, che la prossima settimana discuterà una tesi proprio sul progetto e sugli aspetti teorici legati allo sviluppo di Comunità ed Educativa di Strada al direttore della Caritas di Fossano Nino Mana all’associazione Crescendo con Anna Rottondo.
Sono anche stati letti i messaggi dell’ex sindaco Francesco Balocco e del sindaco Davide Sordella che ha ripercorso i 10 anni delle politiche giovanili: dall’intuizione di Bergia e dell’amministrazione Balocco e ha sottolineato come le politiche giovanili a Fossano vadano ancora oltre con i tirocini e l’attività della Fondazione Fossano Musica.
“Per il futuro vedo imprescindibile innanzitutto non interrompere questo percorso che con tanta fatica ed investimenti si è mantenuto in questi anni e che ripeto non è per nulla scontato. Un percorso basato sulla partecipazione e sul saper fare rete tra realtà diverse del territorio. Un tavolo di confronto permanente come strumento operativo e concreto che offre a tutti la possibilità di partecipare. Per quanto riguarda gli obiettivi ribadisco che le politiche giovanili non riguardano solo l’aggregazione, ma anche il mondo del lavoro, i tirocini e le borse di studio, lo sport come strumento educativo, l’educazione civica e la cultura. In conclusione le politiche giovanili non sono un settore a se stante, ma un fil rouge ed una sensibilità che attraversa tutti i settori dell’azione pubblica. Grazie al lavoro di tutte le persone coinvolte e ai volontari, a Cristina Paschetta e Beatrice Cogliandro (educatrici), alla cooperativa Caracoll e al Consorzio Monviso Solidale, alla Fondazione CRF che ha supportato molte di queste attività ed agli assessori Bogliotti e Ballario che hanno seguito questi progetti nell’ambito delle proprie deleghe e competenze” ha scritto Sordella.
Anche Simonetta Bogliotti ha parlato di futuro: “Questo momento di riflessione non è un punto di arrivo, ma di ripartenza per avviare un nuovo percorso di ascolto e rimettere in rete le istituzioni e le associazioni”
In un momento come quello attuale, alla vigilia delle elezioni, la speranza è che il dato non scontato di continuare un percorso attraverso tre Giunte possa proseguire con l’appoggio dell’amministrazione dei prossimi cinque anni.