Parte dagli amici di Yassine Bentarghi, il giovane fossanese scomparso tragicamente lo scorso novembre, l’idea di un Memorial che coinvolga tutta la città: “Vogliamo che ci siano tutti, che vengano i ragazzi, ma anche le mamme con le carrozzine” confidano alle educatrici Cristina Paschetta e Beatrice Cogliandro che in questi mesi hanno percorso una strada di elaborazione del lutto insieme a loro.
Questa la richiesta a novembre ed ecco che ora tutto è pronto per ricordare Yassine, il suo sorriso, il suo modo di fare. Ti ricordi di Yassine? Se lo ricordano eccome gli amici, i compagni di scuola, i genitori, la sorellina Fahra e vogliono condividere con tutti il filo della loro memoria.
Lo faranno sabato 13 aprile partendo alle 15 da Cascina Sacerdote, sede del centro famiglie e di tante realtà giovanile sia associative, sia aggregative e percorreranno Fossano toccando alcuni luoghi simbolo della vita del giovane fossanese. La meta finale è la piazza del Foro Boario dove proprio in questi giorni il writer torinese Karim Cherif, quello delle panchine rosse per capirci, ha disegnato un volto e il nome di Yassine che è stato colorato dai ragazzi stessi sotto la sua supervisione.
“La scelta è caduta su Karim perché avevamo già visto che sa parlare con i ragazzi. Li ha incontrato e ha chiesto loro cosa volessero. È stato emozionante quando abbiamo visto il volto di Yassine prendere forma sulla parete” racconta l’educatrice Cristina Paschetta.
L’evento offre un momento comunitario che contribuisce a coronare un percorso educativo lungo e complesso. Alla morte di Yassine, infatti, gli amici erano sconvolti, le iniziali illazioni sulla causa del decesso avevano fatto serpeggiare rabbia e desiderio di vendetta sentimenti pericolosi per essere covati da adolescenti. Insieme alle educatrici hanno elaborato le loro emozioni e ora vogliono il riscatto per loro stessi, che sono stati in grado di affrontare una prova durissima con maturità, e per il loro amico.
Toccherà ai fossanesi essere partecipi sabato perché questo grande sforzo non cada nel vuoto, perché insieme agli amici, ai genitori, alla sorellina ci sia un’intera comunità senza distinzioni perché quel Yassine “è un figlio, fratello e amico di Fossano” per usare le parole di Cristina Paschetta.