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Attualità | 01 maggio 2019, 18:22

"Quando andate in montagna, non interferite con la fauna selvatica": l'appello del CRAS di Bernezzo a tutela degli animali

Riceviamo e pubblichiamo dal Centro recupero animali selvatici, che specifica: "Se riteniamo che un animale sia realmente in difficoltà, una telefonata al Centro potrà chiarire la situazione e, se necessario, le Autorità competenti provvederanno al recupero del selvatico"

"Quando andate in montagna, non interferite con la fauna selvatica": l'appello del CRAS di Bernezzo a tutela degli animali

Anche quest’anno, nonostante il poco rispetto che le portiamo, la natura ci sta regalando la magia della primavera ed i boschi si vestono a nuova vita e nuove vite vedono la luce: tra loro anche i piccoli dei caprioli. Sono questi i giorni delle prime scampagnate, mossi dal desiderio di toglierci di dosso il freddo dell’inverno, e durante le nostre passeggiate potrebbe capitarci di trovare un cucciolo di capriolo, immobile nell’erba alta, apparentemente abbandonato da una madre ingrata o peggio ancora orfano.

Fortunatamente quasi sempre non è così, perché questo è il comportamento tipico della specie, una tecnica messa in atto dalle neomamme per mimetizzare e non esporre i loro piccoli al rischio di predazione mentre sono intente a procacciarsi altrove il loro sostentamento per poi tornare ad allattarli.

Dando per scontato che tutti dovrebbero ormai sapere che non bisogna mai avvicinarsi ai cuccioli né tanto meno raccoglierli, perché l’”incauto prelievo” oltre che dannoso per il piccolo è pure vietato dalla legge in quanto la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato (e la legge non ammette ignoranza!), l’argomento di oggi riguarda le conseguenze spiacevoli, e decisamente pericolose, che potrebbero verificarsi in seguito alla detenzione (illegale) di un cucciolo di capriolo da parte di un privato, soprattutto se si tratta di un maschio.

Nella beneaugurata eventualità che il cucciolo sopravviva alla cattività (noi del CRAS di Bernezzo sappiamo bene quanto sia difficile svezzare i piccoli di questa specie…), con il passare dei mesi e delle stagioni il piccolo Bambi diventerà grande e, come a tutti i cervidi, anche a lui crescerà un palco che poserà ogni anno verso novembre, per poi ricrescere all’inizio della primavera.

Bene, insieme al palco “cresceranno anche gli ormoni” ed un bel giorno il piccolo e tenero Bambi inizierà ad inseguire tutti gli umani che gli capiteranno a tiro cercando senza tanti complimenti di incornarli… Ma qual’ è la ragione di questo strano comportamento, che poi strano non lo è per nulla?

Semplicissimo: l’animale imprintato non teme più l’uomo e così nella stagione del palco sarà portato ad aggredire chiunque riterrà suo nemico, mentre quando lo poserà, tenderà ad avvicinarsi amichevolmente a chiunque. Ecco perché animali di questo tipo non potranno mai più essere liberati in quanto destinati a ferire qualcuno o ad essere preda di qualche malintenzionato a seconda delle stagioni.

Purtroppo ogni anno al Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo arrivano casi di questo tipo e la loro gestione è sempre problematica: per questo motivo invitiamo tutti a non interferire mai con la fauna selvatica ed a non prendere mai iniziative personali!

Se riteniamo che un animale sia realmente in difficoltà, una telefonata al Centro potrà chiarire la situazione e, se necessario, le Autorità competenti provvederanno al recupero del selvatico.

Quella che potrebbe essere una bella azione mossa da compassione per degli esseri che ci sembrano indifesi, spesso e volentieri condizionerà la loro vita per sempre e nel caso dei maschi di capriolo (ma non solo loro…), li obbligherà a passare il resto della loro esistenza in cattività: una crudeltà davvero evitabile con un po’ di accortezza.

Redazione

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