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Politica | 16 maggio 2019, 08:00

Identità e tradizione, immigrazione e sicurezza: le riflessioni dell'albese Alessandro Prandi (Lega)

Le tematiche chiave per l'agenda del Carroccio rientrano nel programma elettorale del 32enne candidato al Consiglio comunale albese

Alessandro Prandi, candidato per la Lega alle comunali albesi

Alessandro Prandi, candidato per la Lega alle comunali albesi

Dopo una prima riflessione sulle tematiche socio-culturali, il 32enne albese Alessandro Prandi, in corsa per un seggio il Consiglio comunale nelle fila della Lega, approfondisce il suo pensiero in materia di identità e tradizione, immigrazione e sicurezza, argomenti chiave nell'agenda politica del Carroccio.

Quello identitario è sempre stato un cavallo di battaglia della Lega. Gli eurocrati che ci governano da Bruxelles, spesso a loro volta marionette al servizio dei poteri forti transnazionali, vogliono creare un’Europa senza identità e senza memoria storica, privandola di quei pilastri culturali e tradizionali che hanno costituito la base della nostra civiltà – afferma Prandi –. Infatti, oltre a quella del mantenimento dei salari bassi, un’altra finalità che si prefigge chi spinge a un fenomeno migratorio massiccio e incontrollato è proprio la creazione di un nuovo agglomerato sociale, formato da individui nuovi, apolidi, distratti, pronti da plasmare in toto e a recepire qualsiasi nuova idea (perché non ne hanno di radicate), disaffezionati a un qualsiasi territorio o cultura e quindi molto ben predisposti a spostarsi laddove ci sia richiesta di capitale umano. Insomma, quello che stanno cercando di fare è trasformare definitivamente l’uomo da cittadino libero e consapevole a perfetto suddito e consumatore”.

Il discorso viene quindi calato sulla realtà cittadina.
Se in Europa la Lega ha già preso una netta posizione, ad Alba la nostra idea è quella di promuovere scambi e incontri intergenerazionali tra 'nonni' e studenti, affinché rimanga sempre vivo il legame con le tradizioni, con il dialetto e con la storia di Alba. Gli anziani rappresentano una parte integrante e insostituibile della nostra storia e della nostra Comunità. Sono i portatori della nostra memoria. Devono avere l’importanza che meritano e non essere considerati semplicemente come un fardello, come mero 'capitale umano improduttivo', così come la moderna società dell’usa e getta vuole portarci a pensare. Siamo dell’idea, insomma, che solo chi conosce la propria storia e chi rispetta la propria cultura sa rispettare anche quella degli altri”.

Passando ai capitoli immigrazione e sicurezza, altri temi chiave per la Lega targata Salvini, il 32enne albese ha le idee chiare.
Riguardo l’immigrazione, l’intenzione è quella di proporre regole semplici e chiare: rispetto per la nostra cultura, per la nostra storia e soprattutto per le nostre regole. Aspetti fondamentali senza i quali non sarà mai possibile attivare alcuna forma di integrazione. Il cattivo esempio da cui non prendere spunto è ben rappresentato dal modello Torino. Il nostro capoluogo infatti è attanagliato da enormi problemi legati all’immigrazione, dove ormai si sono create vere e proprie zone off limits per i cittadini e le famiglie italiane. Interi quartieri sono stati colonizzati dalle 'risorse' (così qualche politicante usava definire gli immigrati irregolari fino a qualche tempo fa), che ora fanno da manovalanza alla oramai radicata, sanguinaria e violentissima mafia nigeriana. Noi dobbiamo impegnarci per evitare che determinate zone della città diventino veri e propri 'ghetti' incubatori di disagio sociale, anche emanando ordinanze specifiche per scoraggiare lo stazionamento e il bivacco nelle nostre piazze e nelle nostre strade, allo scopo di eliminare il senso di insicurezza percepito dagli Albesi.
Quello che vogliamo pertanto è una valorizzazione del personale di Polizia Municipale, utilizzando a pieno competenze e potenzialità professionali al fine di attivare un controllo capillare del territorio, in particolare nelle ore serali e in determinate zone della città particolarmente problematiche. Verrà altresì applicato in maniera puntuale e severa il 'Daspo Urbano' che consente l’identificazione e l’allontanamento di soggetti pericolosi dalle aree urbane più sensibili come scuole, giardini pubblici e così via
”.

Cpe

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