Politica - 18 maggio 2019, 12:30

#controcorrente: andare a votare non è solo un diritto-dovere, ma l’unico modo per rendere forte la democrazia e la libertà

Cantava il grande Giorgio Gaber in uno dei suoi brani più belli: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione. La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”

Giorgio Gaber e la scheda di una precedente tornata elettorale (foto di repertorio)

Dai dati del Ministero dell’Interno, al link https://dait.interno.gov.it/documenti/elezioni_26-05-2019_corpo-elettorale_0.pdf, domenica 26 maggio oltre 51 milioni di italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo.  Di questi, più di 3 milioni e 600 mila andranno alle urne anche per scegliere il presidente e il Consiglio regionale del Piemonte.

Ancora sul sito del Ministero dell’Interno al link https://dait.interno.gov.it/documenti/elenco_enti_amministrative_2019_.pdf, sempre il 26 maggio, quasi 17 milioni di cittadini dovranno dare un’amministrazione a circa 3.800 Comuni (oltre 800 in Piemonte e 179 in provincia di Cuneo). Nella “Granda” gli aventi diritto per europee e regionali saranno 493 mila. Per i 179 Comuni, 308 mila.

Dunque una tornata elettorale molto importante, in cui si decideranno soprattutto le sorti dell’Unione Europea. Mai come in questo momento, perciò, è importante esprimere il proprio voto. Per difendere la democrazia, la libertà e la pace garantita da decenni di Europa unita. A Bruxelles e Strasburgo le strategie politiche degli Stati membri andrebbero riviste. I cambiamenti, però, si ottengono non con le rivoluzioni devastanti, ma con la partecipazione attiva.

Ed è importante andare a votare per le Regionali del Piemonte e per i Comuni. Perché non ci si può poi lamentare che in Italia funziona nulla se come cittadini diamo una spallata al diritto-dovere conquistato con il sangue dai nostri padri e nonni nella Lotta di Liberazione. E perché, comunque, nonostante la lista dei politici indagati continui ad aumentare, candidati onesti che si sono messi in gioco per rendere un servizio alla società ce ne sono ancora. E anche tanti. Non importa se sono pagati dai cittadini: l’essenziale è che lavorino bene e nell’ottica di migliorare le condizioni di vita delle persone.

Certo, le Istituzioni, tutte le Istituzioni, da quelle locali fino a quelle romane ed europee, dovrebbero finalmente diventare una casa di vetro, trasparente, nella quale ogni decisione viene presa alla luce del sole e con il consenso più ampio possibile. La politica “sana”, infatti, è frutto di equilibrio e di mediazione e non va “confezionata” da pochi sulla testa di tanti.

Cantava il grande Giorgio Gaber in uno dei suoi brani più belli: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione. La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

I partiti attualmente in lizza, pur dimostrandosi preoccupati per l’assenteismo alle urne, in realtà con il non voto ci giocano e lo cavalcano in quanto, spesso, serve a giustificare un successo di misura o la sconfitta. Non diamo loro questa soddisfazione. La democrazia si regge su molti aspetti. Uno di questi è la partecipazione dei cittadini al voto. Altrimenti si cade nell’anarchia e in pericolose spirali di odio che, poi, sfociano, nel rischio della deriva autoritaria.    

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