Eventi - 04 giugno 2019, 17:02

A Robilante una serata per parlare dei canti da osterie con il libro sul canto popolare "Grido e controgrido"

Che cosa significa cantare insieme ad altre voci? E se questo avviene non in una “normale” corale, con gli spartiti musicali e sotto la guida di un direttore, ma in un gruppo spontaneo di contadini “padani”, tra montanari che urlano a pieni polmoni, aggrappati alle bottiglie di vino di fumose osterie?

A seguito della 16a edizione di “Sounà e cantà”, la pro loco di Robilante organizza venerdì 7 giugno alle ore 21, presso l’ex Confraternita, la presentazione del libro di Diego Anghilante “Grido e controgrido - Il canto popolare raccontato dal di dentro” (ed. Araba Fenice, 2019).

Una riflessione sul canto spontaneo delle nostre osterie, condotta da un intellettuale che lo ha vissuto in prima persona.  

Dialogano con l’autore: Silvio Peron (musicista esperto del repertorio tradizionale, Robilante) Ettore Canepa (docente di filosofia e di letteratura, Cuneo)  

La serata si concluderà davanti ad un bicchiere.  

Che cosa significa cantare insieme ad altre voci? E se questo avviene non in una “normale” corale, con gli spartiti musicali e sotto la guida di un direttore, ma in un gruppo spontaneo di contadini “padani”, tra montanari che urlano a pieni polmoni, aggrappati alle bottiglie di vino di fumose osterie? E quali riflessioni antropologiche, musicologiche, politiche e filosofiche può suscitare quel selvaggio canto polifonico? Come può la pratica del canto popolare assurgere a rito comunitario, e come può tale rito assumere una valenza politica esemplare? E cosa ha a che fare ciò con gli "invasati di Dioniso" di cui scrive Nietzsche? A queste e ad altre domande l’autore cerca di rispondere non attraverso l’asettico approccio dello studioso “esterno”, bensì mettendo a frutto una immedesimazione totale col mondo che racconta, cantando a squarciagola insieme all’Altro.