Mondovì, il consigliere Caramello sulla questione piscina: "Un impianto natatorio nuovo e all'avanguardia sarebbe stato l'ideale"

In seguito alla chiusura improvvisa della piscina comunale di Mondovì legata alle esalazioni da cloro verificatesi lo scorso 31 maggio e alla possibilità paventata dal sindaco di una non riapertura prima dell'inizio dei lavori in estate, che provocheranno l'inagibilità dell'impianto fino a metà 2021, il consigliere comunale monregalese Giampiero Caramello, coordinatore cittadino di Forza Italia, è intervenuto sulla questione. 

"Continue e negative sono le notizie che arrivano dalla piscina comunale - ha asserito -. L'ultimo problema in ordine di tempo ha addirittura portato il sindaco a chiuderla con un'ordinanza.

La situazione dal punto di vista degli utenti è preoccupante, ma lo è ancora di più a fronte dei ben 2 anni (e forse più) di radicali lavori di rifacimento della piscina previsti dall'amministrazione a partire dal prossimo luglio.

Sarebbe quindi opportuno che il Comune si impegnasse a risolvere rapidamente il problema dell'impianto di aerazione riaprendo immediatamente la piscina per evitare che i tanti frequentatori vedano ulteriormente ampliarsi il tempo dell'interminabile chiusura prevista. 

Come consigliere comunale invito anche sindaco e assessori a verificare se la prevista chiusura da luglio dell'impianto sia coerente con lo stato di avanzamento delle pratiche amministrative. Non vorremmo avere una piscina chiusa per diversi mesi senza veder avviare i lavori. Per gli utenti come per i dipendenti della piscina questa evenienza rappresenterebbe, oltre al danno della prolungata chiusura per lavori, una beffa bella e buona! 

Purtroppo non sarebbe la prima volta che capita: l'asilo comunale è stato chiuso a giugno 2018 e dopo un anno ancora non si vede il cantiere aperto (con i bambini ancora nei container vicino al cimitero) e così anche per la chiesa di Santo Stefano a Breo, chiusa da diversi mesi senza alcuna prospettiva di riapertura.

Come da progetto approvato dalla Giunta i lavori di rifacimento della piscina costeranno ben 2,7 milioni di euro, ma c'è da supporre che le sorprese, in una struttura che nasce quasi 50 anni fa, non mancheranno e non ci sarà da stupirsi se la spesa per nuovi interventi imprevisti andrà ben oltre i 3 milioni. 

A questo punto, sorge naturale una domanda: ma non sarebbe stato meglio, con una spesa poco più grande, costruire una nuova piscina concepita con le soluzioni architettoniche, di risparmio energetico e le tecnologie più moderne (abbattendo poi la vecchia struttura)? 

Non si sarebbe così evitato il disagio causato da oltre 2 anni di chiusura per recuperare una vecchia piscina che al termine dei lavori non sarà comunque all'avanguardia?

Qualcuno potrebbe rispondere che il finanziamento regionale ottenuto a copertura di parte dei costi dell'intervento poteva solo essere richiesto e destinato a favore del rifacimento della piscina. Ma non è così. L'amministrazione comunale avrebbe potuto scegliere diversamente e, senza perdere i soldi, ottenere dallo stesso bando regionale finanziamenti a favore ad esempio delle palestre o delle scuole comunali, che tanto hanno bisogno di essere migliorate e rese più dignitose. Le risorse già oggi previste nel bilancio comunale per queste ultime avrebbero quindi potuto essere ridestinate a favore della realizzazione di un nuovo impianto natatorio.

A scelte, ahimè, fatte speriamo almeno che l'amministrazione comunale colga l'opportunità di tenere aperta la piscina comunale fino all'ultimo istante possibile prima dell'avvio dei lavori: nell'interesse e per rispetto degli utenti e di chi ci lavora".