Attualità - 08 giugno 2019, 11:03

Lo stress da lavoro è ufficialmente una malattia riconosciuta dall’OMS

La decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità arriva dopo decenni di studi

Parliamo di lavoro, un tema sempre molto delicato di questi tempi. Forte demotivazione, conflitti con i colleghi o il capo, isolamento, irritabilità, ma anche sintomi fisici come emicrania, mal di schiena, disturbi del sonno o dell’appetito e debolezza. Il “burnout” (dall’inglese “burn”, ossia “bruciato”, “fuso”) non è altro che l’insieme di tutto questo, delle situazioni che affliggono dal punto di vista fisico e mentale. Finalmente il termine comparirà anche su cartelle cliniche e certificati medici.

Questo perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di inserirlo nell’International Classification of Diseases (ICD), il manuale attraverso cui i medici diagnosticano le patologie.

Il nuovo elenco, Icd-11, che entrerà in vigore nel gennaio 2022, contiene diverse altre aggiunte, inclusi i videogiochi inseriti tra i “disturbi da dipendenza”, insieme al gioco d’azzardo. Nel dettaglio, il burnout è stato classificato nella sezione occupazione e disoccupazione. Non a caso, i principi che stabiliscono la sua presenza o meno sono: spossatezza psichica e fisica, alienazione, negatività, cinismo, riduzione della qualità delle performance lavorative.

I medici dovranno tenerlo distinto dai disturbi dell’adattamento, ansia e altre alterazioni legate all’umore. Il contesto in analisi poi, si limiterebbe a quello lavorativo e non alla sfera privata. Per i furbetti: suocere e mogli di casa non sono contemplate!

Silvia Gullino