Attualità - 21 giugno 2019, 14:40

Alba dice addio a Roberto Ronchi, fu al fianco di Carlo e Franco Miroglio nella stagione d’oro del tessile albese

Di origini toscane, entrato in azienda giovanissimo, lungo quasi 60 anni trascorsi in via Santa Barbara scalò tutte le gerarchie interne al gruppo, divenendone figura centrale e uomo di fiducia della famiglia industriale albese

Roberto Ronchi, era nato a Firenze nel 1937

Arrivata nella notte, si è presto diffusa in tutta la città la notizia della scomparsa di Roberto Ronchi, storico dirigente Miroglio, tra i protagonisti, al fianco dei fratelli Carlo e Franco, di quella lunga e non facile stagione che portò l'azienda tessile albese a trasformarsi da laboratorio di dimensioni ancora artigianali a quella che ormai da decenni è conosciuta come una realtà industriale di caratura internazionale.

Di origini toscane (era nato a Firenze nel 1937), entrato in Miroglio giovanissimo, nel 1954, lungo oltre 55 anni trascorsi negli uffici di via Santa Barbara aveva scalato tutte le gerarchie del gruppo, guadagnandosi quale dirigente la fiducia della famiglia industriale albese e divenendo un solido punto di riferimento ancora negli anni del passaggio generazionale vissuto con l’insediamento ai vertici aziendali della terza generazione.

Una carriera lunga e luminosa la sua. Dopo gli inizi, come impiegato alla tessitura della seta intitolata al fondatore Giuseppe Miroglio, era immediatamente passato alla Vestebene, la nascente divisione deputata all’abbigliamento. Fu qui che iniziò a collaborare strettamente con Carlo Miroglio, che appena dieci anni dopo lo nomimò dirigente, per affidargli sette anni dopo, nel 1972, la direzione generale.

Da quella posizione governò diversi importanti passaggi e traguardi aziendali, dalla crescita esponenziale dell’attività negli anni del boom economico, col raggiungimento del milione di capi prodotti nel 1967, ai momenti di crisi del decennio successivo, superati grazie a strategie quali la specializzazione produttiva prima – con la creazione di nuovi stabilimenti che, dalla sola Alba, avevano intanto toccato Bra, Cuneo, Cortemilia, Cerretto Langhe, Monticello e Corneliano –, poi con la nascita delle prime fabbriche all’estero (Grecia, Egitto, Tunisia).
Negli anni Ottanta accompagnò la nascita dei primi marchi di casa Miroglio, molti dei quali (Elena Mirò, Caractère) ancora oggi caratterizzano l’offerta di brand del gruppo albese – e i Novanta, decennio nel quale ebbe invece inizio la costruzione di quella vasta rete di negozi di proprietà che tuttora rappresenta un importante asset del gruppo.

Nel gennaio 2009 la nomina a presidente delle società controllate Miroglio Fashion e Miroglio Textile, incarichi che si affiancarono alla sua permanenza nel consiglio di amministrazione della capogruppo Miroglio Spa, dove ancora per qualche tempo avrebbe portato il suo prezioso bagaglio di esperienza manageriale.

Il successivo disimpegno dal lavoro sarebbe invece presto coinciso con seri dispiaceri familiari. Nel dicembre 2017 accusò l’improvvisa perdita della moglie, Vittoria Revello, che sposata a 23 anni gli aveva dato quattro figli: Patrizia, Roberta, Rossana e Riccardo.
 
Insignito nel 2008 del titolo di Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica, si era anche impegnato nel mondo dello sport: negli anni Ottanta come presidente dell’Unione Sportiva Corneliano, a metà degli anni Novanta ai vertici dell’Albese Calcio.

Questa sera, venerdì 21 giugno, Roberto Ronchi verrà ricordato con la recita del rosario, in programma alle ore 20.30 nella chiesa di Cristo Re.

Domani, sabato 22, la stessa parrocchiale lo accoglierà parenti e amici per il funerale, in programma alle ore 16.

Ezio Massucco