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Economia | 11 luglio 2019, 07:00

La situazione delle scommesse sportive in Italia a livello legale

Le scommesse sportive legali, in Italia, hanno una precisa data di nascita: quella del 27 giugno 1997. Quasi 25 anni fa venne piazzata per la prima volta una vera scommessa per un evento sportivo, proprio come già accadeva da tempo nel Regno Unito.

La situazione delle scommesse sportive in Italia a livello legale

Le scommesse sportive legali, in Italia, hanno una precisa data di nascita: quella del 27 giugno 1997. Quasi 25 anni fa venne piazzata per la prima volta una vera scommessa per un evento sportivo, proprio come già accadeva da tempo nel Regno Unito.

La ricostruzione della storia delle scommesse sportive è stata pubblicata tre anni fa dal Corriere dello Sport che, in occasione del ventesimo anniversario, ha realizzato un approfondimento in collaborazione con Agimeg per celebrare la storia delle scommesse sportive legali in Italia. Dai primi passi a oggi molte cose sono cambiate, soprattutto grazie al web e a portali specializzati come recensioniscommesse.

La prima scommessa legale in Italia fu in occasione del Mondiale di calcio

Le scommesse sportive in Italia iniziarono con i Mondiali di Calcio in Francia, avvenuti un anno dopo del Torneo di Francia (3 - 11 giugno 1997 organizzato dalla Federazione Francese), quello a cui presero parte Brasile, Inghilterra, la stessa Francia e l’Italia.
Fino al 1998 nel nostro Paese era possibile
Fino al 1998 nel nostro Paese era possibile scommettere solamente sulle corse dei cavalli oppure giocare a Lotto, Totip, Enalotto e Totocalcio.

In quell’occasione le agenzie poterono offrire quote su alcune partite del torneo e la prima vera gara su cui si poté piazzare una scommessa fu il match Italia-Norvegia. La partita terminò 1 a 0 per gli azzurri, grazie al gol di Christian Vieri nella prima manciata di minuti del primo tempo.

Le scommesse legali ai nostri giorni

Oggi lo scenario delle scommesse è decisamente cambiato e il mercato rappresenta un giro d’affari di quasi due miliardi di euro di sole giocate annue.
In vent’anni di crescita e cambiamenti sono arrivate prima le scommesse telefoniche, poi quelle tra utenti e, infine, quelle virtuali.
A seguire sono nati i Fantasy Match, le scommesse sulle retrocessioni, quelle sui campionati sconosciuti e, esternamente al mondo sportivo, persino le scommesse su eventi di cronaca e di costume.

L’evoluzione delle scommesse sportive in Italia è stata impetuosa anche per il suo contributo al contrasto delle scommesse illegali. Grazie al riconoscimento della legalità di talune aziende operanti in questo settore è stato possibile sottrarre le scommesse alla criminalità organizzata e farle finire in mano allo Stato.

Un mercato in fortissima espansione

Oggi il mercato conta scommettitori molto esigenti con una penetrazione che ha supera il 30% tra retail, online e mobile. Gli operatori autorizzati offrono aggiornamenti tecnologici all’avanguardia e sistemi trasparenti di verifica delle generalità dei giocatori che, ricordiamo, devono essere maggiorenni.

In virtù dell’importanza di questo settore in un solo ventennio sono stati numerosi gli interventi normativi volti a regolarne i limiti. Il primo importante provvedimento è stato quello del giugno 1998 che ha dato il via libera alle scommesse sportive legalizzandole.

Leggi e decreti che disciplinano le scommesse sportive in Italia

Quando sopraggiunse l’esigenza di disciplinare anche gli eventi sportivi diversi da quelli del mondo dell’ippica divenne necessario ampliare tale assetto normativo con il Decreto Ministeriale 156 del 2001. Con questo atto lo Stato agì per contrastare il gioco illegale e arrestare il riciclo di denaro da parte delle organizzazioni criminali.

Seguì il Decreto Direttoriale 128 del 2002 con il quale il Ministero dell’Economia ricevette il compito di rilasciare le autorizzazioni a norma di legge per gli operatori di scommesse.

L’istituzione dell’Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato

Ancora nel 2006 viene legalizzato il mercato delle scommesse a quota fissa e istituita l’Agenzia Autonoma dei Monopoli di Stato, l’AAMS. Questa serviva a regolare gli operatori in possesso di licenza precedentemente inquadrati dal Decreto del 2002.

Con la finanziaria del 2006, invece, vennero introdotte normative a tutela dell’ordine pubblico e il divieto di scommettere ai minorenni. Inoltre per contrastare l’evasione fiscale l’AAMS e il Ministero diedero il via ad una serie di campagne di oscuramento dei siti di scommesse illegali che operavano senza concessione.

Il Decreto Balduzzi per la prevenzione della ludopatia

Infine menzioniamo il Decreto Balduzzi, l’ultimo rilevante per l’evoluzione delle scommesse sportive in Italia. Con tale normativa, la 158 del 2009, sono state ridotte le pubblicità dei giochi con vincite in denaro per tutelare le fasce protette e prevenire la diffusione della ludopatia.

Giocare oggi e scommettere sugli eventi sportivi, dunque, è assolutamente legale ma solo tramite le piattaforme con concessione AAMS.
Queste sono obbligate a controllare le generalità di chi vi ha accesso, soprattutto tramite i canali web e attraverso sistemi di tracciamento dei dati di identità. Aprire un conto e iniziare a giocare, quindi, presuppone il possesso di regolare documento di identità e maggiore età.

L’unico scoglio per lo Stato resta quello della ludopatia che, nonostante gli sforzi pubblici e Ministeriali, trova ancora terreno fertile presso le categorie più fragili.
Gli sforzi a livello statale devono però fare i conti anche con la politica regionale. Recentemente, infatti, la Regione Piemonte ha stracciato la legge Chiamparino andando così a cambiare la normativa vigente, per il gioco “in presenza”, favorendo di fatto il ritorno di slot machine nelle vicinanze di luoghi considerati sensibili nei comuni con più di 5.000 abitanti.

Nella nuova normativa si legge anche che scuole primarie e secondarie potranno disporre di iniziative didattiche per la prevenzione sul gioco patologico.

Richy Garino

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