Politica - 11 luglio 2019, 11:06

Stagionali di Saluzzo: scoppia la bagarre in Consiglio. L’opposizione non è unita, tuona Calderoni: “Querelo chi continua a dire fesserie”

Sull’ordine del giorno presentato dal Carroccio esplode lo scontro al calor bianco. Paolo Battisti: “Un documento politicamente vergognoso, Demarchi impari l’educazione istituzionale”. Rigettato anche un emendamento proposto da Bachiorrini (FI). Il sindaco: “Abbiate rispetto”. Segnali distensivi nella lucidissima analisi di Carlo Savio

Alcune immagini del Consiglio comunale di ieri sera (10 giugno) a Saluzzo

Alcune immagini del Consiglio comunale di ieri sera (10 giugno) a Saluzzo

Nella sala consiliare della Città di Saluzzo, a nemmeno 52 ore di distanza dall’incontro di lunedì, è tornata ad affrontare la questione dei braccianti agricoli stagionali.

Se, però, l’incontro di quattro giorni fa, alla presenza dei deputati Gribaudo e Dadone, era stato contraddistinto da toni distensivi e d’apertura, non lo stesso si è verificato nel Consiglio comunale di ieri sera.

In aula, infatti, è scoppiata una vera e propria bagarre.

Archiviata l’interpellanza di Alessandra Piano e Fulvio Bachiorrini, terzo punto all’ordine del giorno (di cui daremo notizia a parte), lo scontro è diventato al calor bianco in occasione dell’ordine del giorno della Lega in merito al blitz antidroga che ha portato al sequestro di sostanze stupefacenti sia all’interno del dormitorio temporaneo che tra i ragazzi accampati nel viale del Foro Boario.

IL TENTATIVO DI EMENDARE L’ORDINE DEL GIORNO

Le prime scintille tra maggioranza e opposizione si sono avute sin dall’inizio, quando Paolo Demarchi (Lega) ha proposto un emendamento al documento. Emendamento, in realtà, “opera” di Fulvio Bachiorrini, messo a punto pochi minuti prima della presentazione dell’ordine del giorno (“Ne sono venuto a conoscenza 15 minuti fa” ha detto il presidente del Consiglio comunale Enrico Falda).

Condividiamo nella sostanza il documento della Lega – le parole di Bachiorrini – ma non nella forma, e di concerto con Alessandra Piano proponiamo delle modifiche. Non entriamo nel merito delle premesse, ma più che chiedere noi impegniamo il sindaco a consegnare ai capigruppo una rendicontazione dei lavoratori ospitati nel PAS e nella casa del custode del cimitero, distinti per località di impiego.

Inoltre devono essere riviste le linee guida per l’alloggiamento dei lavoratori, deve essere limitato l’accesso al PAS a chi lavora a Saluzzo, in attesa di una soluzione della problematica che porti alla chiusura della struttura nel 2020, con un’azione di accoglienza diffusa nelle stesse aziende agricole

Valutiamo inoltre il daspo urbano per l’area antistante il dormitorio, senza dimenticare l’opportunità di ordinanze contingibili e urgenti per lo sgombero, previo accertamento di emergenze sanitarie o di igiene pubblica”.

BATTISTI: “QUESTO DOCUMENTO E’ POLITICAMENTE VERGOGNOSO”

La proposta di emendamento è stata stroncata sul nascere.

Paolo Battisti, capogruppo di maggioranza, ha avuto parole pesantissime per l’ordine del giorno della Lega: “Respingiamo sia l’emendamento che il documento in sé. Un documento sgrammaticato, formulato in modo approssimativo e politicamente vergognoso nelle premesse. Voi scrivete ‘L’attuale Calderoni’, che sarebbe il sindaco di questa Città. Mi sorprende, dopo tutti i discorsi del Consiglio di insediamento e della riunione dei capigruppo, che ci ritroviamo di fronte alle solite polemiche della Lega, sempre assente a tutti i tavoli istituzionali. Quale sarebbe la vostra risposta?”.

L’intervento è stato più volte interrotto dai consiglieri del Carroccio che (specialmente Paolo Demarchi) hanno chiesto al presidente Falda di intervenire e di limitare Battisti a considerazioni sull’emendamento (posto ai voti) e non all’ordine del giorno nel suo complesso.

Demarchi tu dovresti imparare un po’ di educazione istituzionale” dirà Battisti al consigliere comunale e consigliere regionale, “E non riusciamo a comprendere come su un tema così delicato non si possa fare fronte comune. Forse la Lega non partecipa perché bloccata dagli ordini superiori”.

Per Battisti la chiusura del PAS (su questo aspetto maggioranza e Lega hanno a lungo disquisito circa i tempi, se “immediata” o “progressiva”) è una “battaglia sterile già persa in partenza, che non fa che inacidire la città, improntata su una mera speculazione elettorale.

Il senso di questo ordine del giorno è pazzesco, e non mi pare che le grandi organizzazioni dello spaccio si stiano spostando sul campo. Grazie al lavoro della Forze dell’ordine siamo tranquilli, ma questo è un documento inaccettabile. Insieme all’‘attuale Calderoni’ ci siamo tutti noi. Uno sgarbo istituzionale, del quale ti chiediamo scusa noi, insieme a Scout, Caritas e Associazioni di volontariato che sarebbero la causa di questa grande invasione”.

Poi il primo voto, sull’emendamento proposto da Bachiorrini e Piano, e bocciato con i voti contrari della maggioranza (“Non risolviamo i vostri problemi, ve li risolvete voi” le parole di Calderoni). All’opposizione, voteranno tutti a favore eccetto Carlo Savio, astenuto.

DEMARCHI: “VOGLIAMO ORDINE E LEGALITA’”

Demarchi è quindi nuovamente intervenuto, per illustrare l’ordine del giorno nella sua forma originale (quella depositata al protocollo), senza le modifiche al testo. Nello stesso momento, il sindaco Calderoni uscirà (momentaneamente) dall’aula: “Si vede quanto gliene importa di chi non la pensa come lui” ha esordito Demarchi che poi, illustrando i punti dell’ordine del giorno (che abbiamo già riportato), ha ribadito le sue richieste: “Una relazione dei responsabili del PAS, che dovrebbero controllare gli accessi (in relazione all’uomo che ha introdotto all’interno della struttura contanti, bilancini e sostanze stupefacenti: ndr), la progressiva chiusura del PAS e lo sgombero di accampamenti abusivi, portando ordine e legalità”.

Ancora Bachiorrini: “Non ci compiacciamo per i controlli dei Carabinieri, ci preoccupiamo, perché anche solo 1 grammo di droga per noi è fonte di allarmismo. Con l’emendamento chiedevamo un intervento graduale, dal momento che non abbiamo mai fatto mistero di essere per la chiusura progressiva del PAS”.

ANDREIS: “CARO BATTISTI, DECIDIAMO NOI LA LINEA POLITICA DELLA LEGA”

Caro Battisti – ha ribattuto il capogruppo leghista Domenico Andreis - le linea politiche della Lega le decidiamo ancora noi, e non tu. Non ripetiamo i motivi che portano alla chiusura del PAS. Se diminuisce l’enfasi del progetto di aiuto a chiunque venga a Saluzzo siamo fermamente convinti che il numero di migranti non lavoratori, che vengono qui solo perché c’è un aiuto, diminuirà.

Il PAS, miei cari, non è controllato. Come consiglieri comunali Lega siamo stati noi stessi a verificare: la porta era aperta, si entrava e usciva tranquillamente; poi, dopo essersi accorti di noi, gli operatori hanno chiuso le porte. Vengano a spiegarci come si gestisce il PAS. Chiediamo di rimuovere la cooperativa, c’è una cattiva gestione. Il problema è enorme, ma fate sempre finta di niente. Considerate tutta la cittadinanza, non sono quelli che vi hanno votato”.

La discussione è dunque entrata nella fase propedeutica alla votazione dell’ordine del giorno.

Battisti ha ancora ribadito che “il confronto aperto sulla tematica si ferma di fronte alla proposta della Lega di chiusura del PAS”.

Alessandra Piano ha parlato di un “Problema che c’è, ed è ovvio”. “Il PAS è una soluzione tampone, ma non risolutiva per stessa ammissione del sindaco. Ecco perché continuiamo a chiederne la progressiva chiusura. In questo momento storico il problema più grande è dovuto al bivacco lungo il viale del Foro Boario, inaccettabile. Ci sono strumenti per evitarlo, e il sindaco potrebbe intervenire. Ci sono, checché se ne dica, evidenti problemi sia di ordine pubblico che di igiene e sanità”.

LA LUCIDA ANALISI DI SAVIO: “LA LEGA RISOLVA LA QUESTIONE: SALUZZO GLIENE SARA’ GRATA”

Lucidissima, invece, l’analisi della questione affrontata da Carlo Savio.

Tutti coloro che arrivano a Saluzzo hanno il permesso di soggiorno. Chi cerca lavoro, se non delinque, non si può mandar via. Dobbiamo quindi coniugare esigenze diverse. È innegabile che vi siano problemi per la vivibilità del quartiere e per la cittadinanza, per la sicurezza e per la percezione di essa. Mille persone creano un impatto su una comunità di 17mila anime.

Due anni fa abbiamo toccato il fondo, e ci siamo detti ‘Mai più’. Sul PAS abbiamo sempre nutrito dubbi: le forme di accoglienza in qualche modo possono essere considerate un incentivo. Diciamo comunque ‘Sì’ al PAS, a patto che all’esterno vi sia completa legalità. In una situazione non normata, però, questo è attualmente impossibile. Ma non è che togliendo il PAS si risolve tutto, anzi si rischia di aumentare i problemi. Certo, ci sono strumenti per lo sgombero di 300 persone. Chiamiamo l’Esercito. E poi? Vanno in Corso Roma? A Manta?

Mi rivolgo agli amici della Lega: fate voi quello che non hanno fatto per 10 anni i Governi di Sinistra. Abbiamo avuto Renzi e Gentioni, che sulla questione non hanno fatto niente: fatelo voi, Saluzzo ve ne sarà grata. Siete alla Regione e al Governo. Il sindaco rischia di andare sotto processo ogni secondo, e non risolviamo nulla con lo sgombero, anzi peggioriamo problemi di ordine pubblico. La Lega, che è un partito popolare, deve farsi carico della questione,  che riguarda i ceti popolari, ma non sia una guerra tra poveri”.

CALDERONI ALLA LEGA: “CONTINUATE CON LA CAMPAGNA ELETTORALE, MA AVETE GIA’ AVUTO RISPOSTA, PERDENDO IL 50% DEI CONSENSI IN CITTA’

Le parole di Savio, che hanno preceduto in ordine temporale quelle del sindaco Calderoni, hanno incontrato il favore del primo cittadino: “Se questo è il tono possiamo ragionare”. “Il muro contro muro (riferito alla Lega: ndr) è magari utile fra 4 anni, ma oggi dobbiamo gestire la situazione.

Savio si è posto nei nostri panni. Noi, a differenza vostra, abbiamo una responsabilità politica, amministrativa, civile e penale. La legittima azione aggressiva non contribuisce a risolvere la situazione. Né il sindaco, né la Giunta, né l’Amministrazione vuole il PAS. 2013, annus horribilis: 980 abbandonati senza servizi. 2016: 600 persone senza servizi.

La morale è che due giorni fa, con la raccolta delle pesche ancora da iniziare, i contratti attivi erano 255. Non è colpa nostra se non ci sono gli strumenti per impedire tutto ciò. Porterò i capigruppo al tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica: chiediamo i militari e lo sgombero. È una bugia però dire che vi siano problemi d’ordine pubblico: lo smentiscono il capitano dei Carabinieri Beltempo ed il Prefetto Russo.

Informatevi, perché è pericoloso alimentare il pensiero che ci siano questi problemi. C’è un’occupazione abusiva di una parte di viale, ma l’ordine pubblico è un’altra cosa, che esula anche dallo spaccio.

Non spendiamo 1 euro per la gestione del PAS. Querelo chiunque ripeta queste cose, in una situazione delicata e pericolosa. Qui l’unico che finisce in galera sono io, e pretendo onestà intellettuale. Le spese sono finanziate da Fondazioni bancarie, Aziende e dagli stessi ospiti. Vi invito a non dire più questo.

La deregolazione del mercato del lavoro è colpa mia? No. La Lega ha fatto 4 versioni di un ordine del giorno in 4 giorni: questo destabilizza il Consiglio comunale su un tema molto delicato. Cosa avete in testa per condivisione? Lavoriamo con chiunque sia disponibile, ma voglio leggere i verbali di questa seduta per capire se c’è chi dice (Paolo Demarchi: ndr) che il Comune consente l’occupazione abusiva, poi valutiamo.

Il referendum (chiesto in passato dalla Lega: ndr) c’è stato, il 26 maggio, e ha parlato chiaramente. Abbiamo un tavolo con un progetto di accoglienza, con Associazioni, Enti e Istituzioni. Non è il Comune insieme a quattro scout a fare una scampagnata. Abbiate rispetto, non per me ma per questa gente, per queste Istituzioni.

Continuate a provate a dividerci dalle Forze dell’ordine: io sono contento dei controlli, auspico altri blitz, e spero si trovi chi si macchia di reati, ci mancherebbe altro.

Il tuo Governo (riferito sempre a Demarchi: ndr) mi rispetta molto più di te. Continuate pure con la campagna elettorale per altri 4 anni, ma la risposta l’avete già avuta: a Saluzzo avete perso il 50% dei consensi rispetto alle elezioni europee”.

IL VOTO E L’OPPOSIZIONE NON COMPATTA

Poi il voto. Che – oltre a sancire la bocciatura anche dell’ordine del giorno a firma Lega – ha messo in evidenza le diverse posizioni presenti all’interno dell’opposizione.

Contraria, ovviamente, la maggioranza. Tre invece i voti a favore del documento, quelli di Paolo Demarchi, Domenico Andreis e Paolo Scaletta. Altrettanti, infine, gli astenuti (Fulvio Bachiorrini, Alessandra Piano e Carlo Savio).

L’astensione di Savio, dopo l’intervento in fase di discussione, era ampiamente prevedibile. Il voto di Forza Italia e di “Il Coraggio di fare”, invece, giunge come diretta conseguenza all’emendamento respinto dalla maggioranza.

Bachiorrini e Piano, infatti, avrebbero condiviso l’OdG del Carroccio, a condizione che al testo venissero apportati gli “arrangiamenti” chiesti in apertura. Così non è stato, ed è dunque arrivato il voto di astensione.

Nicolò Bertola

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