Politica - 16 luglio 2019, 10:36

Le reazioni politiche delle forze d’opposizione dopo la protesta dei migranti a Saluzzo

Bachiorrini: “Epilogo non inaspettato”. Piano: “Sono profondamente preoccupata”. La Lega: “Il PAS sta degenerando, fallimento sotto gli occhi di tutti”. Savio: “Bisogna non alimentare la polemica. Aspettiamo l'incontro del sindaco con il prefetto”. Piano e Bachiorrini invocano l’utilizzo degli strumenti previsti nel decreto sicurezza bis. Il Carroccio continua a chiedere "la progressiva chiusura del PAS”

I migranti di fronte ai cancelli del Foro Boario, ieri a Saluzzo

A poco meno di 24 di distanza dall’inizio della manifestazione di protesta dei migranti stagionali di Saluzzo, abbiamo raccolto le reazioni politiche delle quattro forze d’opposizione presenti in Consiglio comunale: Forza Italia, “Il Coraggio di Fare”, Lega e “SiAmo Saluzzo”.

Fulvio Bachiorrini, capogruppo FI e coordinatore cittadino del partito, definisce quanto accaduto ieri un “epilogo non inaspettato”. “L’anno scorso – aggiunge – si è verificata l’occupazione abusiva del capannone e della proprietà privata di via Lattanzi. Quest’anno ci risiamo, e magari i disordini di ieri non saranno l’ultimo episodio.

Ora occorrerà capire se la situazione venutasi a creare al Foro Boario (con l’apertura del Pala CRS: ndr) sarà provvisoria o stazionaria.

Ancora una volta si dimostra che la presenza di migranti stagionali nell’area fuori dal PAS sono sinonimo di una situazione illegittima che rischia di degenerare in dinamiche ancora più gravi. Nulla di nuovo sotto il sole.

I fatti di ieri confermano che la questione non è solo un problema di Politica del Lavoro, ma è anche un problema di ordine pubblico; se la Legislatura nazionale è carente nel garantire un corretto rapporto tra domanda e offerta, l’Amministrazione comunale non deve rimanere inerme, deve facilitare l’ospitalità dei lavoratori stagionali all’interno delle stesse aziende agricole, quindi occorrono norme agili che ne facilitino l'inserimento ed evitare assemblamenti spontanei utilizzando gli strumenti che il decreto sicurezza prevede a capo del sindaco e del prefetto”.

Alessandra Piano, candidato a sindaco alle Comunali del 26 maggio ed oggi capogruppo de “Il Coraggio di fare” non nasconde la sua “profonda preoccupazione per la situazione venutasi a creare ieri pomeriggio a Saluzzo”.

Ritengo, tuttavia, che sia il naturale epilogo di una dinamica che scaturisce dall’errata gestione del fenomeno. Ribadisco quanto già ampiamente esposto nell’interpellanza da me poi discussa in sede di Consiglio comunale lo scordo 10 luglio: non si può continuare a tollerare il bivacco sul viale antistante il PAS.

L’encomiabile lavoro svolto oggi dalle Forze dell’Ordine non è riuscito ad evitare che ci siano stati dei feriti. Non possiamo permetterlo. È necessario intervenire con provvedimenti d’urgenza, applicando il dettato normativo del decreto sicurezza bis”.

Dura la presa di posizione della Lega, che è tornata a parlare di “invasione degli africani”.

Due aggressioni a scapito di passanti – la nota stampa del Carroccio - lancio di un sasso all'ingresso comunale, tentativo di occupazione di un'abitazione privata, pesanti insulti rivolti alle Forze dell’Ordine.

Dobbiamo al sangue freddo e alla professionalità di Carabinieri e Polizia, se la manifestazione non autorizzata di circa 150 migranti oggi a Saluzzo non è degenerata nel peggio.

Chi ha ancora il coraggio di affermare che a Saluzzo non ci sono problemi di ordine pubblico? La situazione del PAS sta degenerando ed il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti i cittadini saluzzesi.

Ribadiamo con forza la progressiva chiusura del PAS, che si è rivelato un esperimento costoso, non funzionante, che ha portato Saluzzo ad essere invasa da africani”.

Carlo Savio, candidato a sindaco del 2014 ed attuale consigliere d’opposizione di “SiAmo Saluzzo” propende per una posizione di cautela: “La situazione è molto delicata, ma le Forze dell’ordine l’hanno gestita bene. Bisogna non alimentare la polemica. Aspettiamo l'incontro del sindaco con il prefetto”.

Nicolò Bertola