Sono ormai cinque anni che la Provincia di Cuneo non sostiene più i costi della manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli dei corsi universitari delle sedi universitarie presenti in città. A quanto ammonta, quindi, la cifra che in tutto questo tempo è gravata unicamente sulle casse comunali? A quanto ammonterà una volta che la convenzione sarà scaduta?
A chiedere spiegazioni – nella prima serata di consiglio comunale tenutasi oggi (lunedì 23 settembre) – il MoVimento 5 Stelle.
La convenzione per l’introduzione dei corsi universitari nel capoluogo è datata settembre 2008 e prevedeva che le spese di manutenzione fossero divise al 50% tra Comune e Provincia, e che i due enti avrebbero dovuto occuparsi di coprire le spese relative ai corsi per due terzi del totale.
A diramare i dubbi ci ha pensato il sindaco e presidente della Provincia Federico Borgna: per gli anni scolastici coinvolti – partendo quindi dal 2013/2014 – i costi aggiuntivi che il comune sta affrontando per la manutenzione sono di 125mila euro, 97mila euro, 75mila euro, 74mila euro e 50mila euro. I costi di gestione dei corsi, invece, si aggirerebbero sui 200mila euro, parrebbe però riassorbiti completamente grazie a una revisione attuata dall’università stessa.
La decisione di affrancare la Provincia dalla convenzione – come ricordato da diversi dei consiglieri intervenuti – deriva da una scelta della presidente Gianna Gancia: una presa di posizione “di tipo politico, facilmente biasimabile a posteriori e che ha danneggiato entrambi gli enti locali”, secondo Borgna.
Difficile però tornare indietro: attualmente la Provincia non può rientrare nella convezione per problemi sia economici che giuridici, avendo modificato la propria posizione e ridotto le proprie possibilità economiche. Inoltre, essendo un accordo tra due enti pubblici, non esiste il diritto d’indennizzo.