Una quindicina di giorni fa il sindaco di Savigliano, Giulio Ambroggio, ha scritto ai concittadini chiedendo loro di essere tolleranti nei confronti dei tanti interventi pubblici e privati in fase di attuazione nella città. Il testo completo lo trovate cliccando qui.
Eccone alcuni brevi passi. “Come avrete sicuramente notato la nostra bella Savigliano è messa a soqquadro da diversi cantieri che stanno causando non pochi disagi. Innanzitutto voglio dirvi che sono dispiaciuto per i disguidi che questi lavori stanno portando. Ho alcuni favori da chiedervi: innanzitutto di avere pazienza e capire che questa situazione è indispensabile e non è stata assolutamente creata per cattiveria di nessuno. Con un po’ di buona volontà e qualche piccolo accorgimento anche questa momentanea difficile situazione sarà superata senza grandi traumi per nessuno. Basta volerlo. Un’ultima raccomandazione: per qualsiasi problema rivolgetevi in Comune. I nostri impiegati sono a totale disposizione. E venite pure nel mio ufficio. Ci sono sempre, mattino e pomeriggio; e se dovesse capitare che non mi trovate la segretaria vi fisserà un appuntamento e così potremo discutere tranquillamente cercando di risolvere i vari problemi. Il vostro sindaco Giulio Ambroggio”.
Parole semplici e concrete che stupiscono nel momento in cui molti altri sindaci prendono decisioni senza ascoltare i cittadini e, poi, nemmeno passa loro per la testa di chiedere pazienza per interventi che, comunque, possono contribuire a rendere più sicuro e più bello il territorio di un Comune. Invece dovrebbe essere la normalità: in particolare nei Municipi più grandi della provincia di Cuneo.
Stiamo assistendo in molti casi a lavori non condivisi e senza una programmazione precisa, altroché invitare alla tolleranza per aver paralizzato intere aree con il conseguente disagio di coloro che ci vivono o necessariamente le devono frequentare per lavoro.
A volte essere considerato un buon primo cittadino passa anche per queste piccole cose apparentemente inutili e banali, invece preziose e indicatrici del rispetto verso chi ti ha votato e, soprattutto, nei confronti di quanti non ti hanno espresso il loro consenso. E quella firma finale “Il vostro sindaco” è un segnale di grande attenzione proprio per tutti.