Arrivando da Morozzo di fronte alla strada che conduce al centro abitato di Magliano Alpi si svolta a destra in via Burdisso. Percorso un centinaio di metri e girando a sinistra, lungo via Verdino, non si può fare a meno di notare una struttura dal colore giallo intenso. Il giorno della visita il cielo è molto nuvoloso. Ogni tanto cade qualche goccia di pioggia. Ma quando entri nel cortile della cascina senti ugualmente il calore del sole. Innanzitutto perché l’accoglienza è di quelle che ti fanno stare subito bene. Poi, il luogo ti regala emozioni.
Lì, ha la sede l’azienda agricola biologica Musso Stefano di Musso Mauro. Il titolare, dal 2016, è Mauro, nato nel 1983, perito meccanico, sposato con Elena che si dedica a un altro lavoro. Hanno due figlie: Francesca ed Eleonora di 6 e 3 anni. Lo aiutano come coadiuvanti il papà Stefano del 1942 e la mamma Maria nata nel 1947. E ogni tanto gli dà una mano il fratello Matteo, 49 anni: laureato in Scienze Agrarie e, adesso, insegnante. Invece, le sorelle della famiglia - Margherita (classe 1967) e Mirella (1975) - hanno sempre svolto attività diverse.
DAI PRIMI PASSI DEI NONNI A UN’AZIENDA INNOVATIVA
La cascina dei Musso, che si trova nella zona Cavarè di Magliano Alpi Sottano, ha una storia antica. Negli Anni Trenta del Novecento sono i nonni di Mauro, Matteo e Margherita, a iniziare l’attività di famiglia. Allevano alcuni capi di Razza Piemontese e coltivano una decina di giornate di terreno. Poi, durante gli Anni Sessanta, entrano in azienda papà Stefano e mamma Maria. Sono loro ad aumentare il numero di animali, sempre di Piemontese, da trenta a novanta e la superficie disponibile nella quale coltivano i cereali e i foraggi per nutrire gli animali. Inoltre, si occupano del vigneto di dolcetto. Dice papà Stefano: “Sono nato qua e ho sempre “calpestato” questi campi. Volevo dare continuità al percorso dei miei genitori, cercando di migliorarlo”.
Mauro e il fratello Matteo sia nel periodo scolastico che, dopo, quando cominciano a essere impiegati da altre parti, si impegnano in azienda. Nel 2013, però, avviene la svolta strategica. I due figli si adoperano per la certificazione biologica di alcuni terreni anche se il padre Stefano nutre qualche dubbio. Ma li lascia fare. Il più deciso è Mauro.
“Ho lavorato - racconta - in alcune aziende del legno, tra cui dieci anni all’Ilma di Magliano Alpi. Avevo raggiunto posizioni di responsabilità all’interno dello stabilimento. Nel frattempo in cascina si era provato a produrre qualche verdura in serra. Incominciando la strada del bio. Nel 2016 è scoccata la scintilla definitiva e ho capito che l’agricoltura era il mio mestiere. Mi sono licenziato, iniziando la nuova avventura. Tuttavia, c’era bisogno di una svolta radicale. Producendo solo biologico. In tre anni abbiamo investito molto e siamo sempre cresciuti come azienda. Soprattutto sul fronte della verdura. Così come è cresciuta la passione. Questo mi ha aiutato ad andare avanti in modo sempre più convinto rispetto alla scelta fatta”.
Adesso l’azienda ha sessanta mucche, castrati e vitelle di Razza Piemontese e trenta ettari di terreno coltivati a foraggio, grano e mais particolari, favino, fragole e tantissime verdure di stagione. Inoltre, segue l’ettaro di uva dolcetto. Tutte le produzioni di cereali e di ortofrutta hanno la certificazione biologica.
L’ALLEVAMENTO
L’allevamento è costituito da sessanta capi di Razza Piemontese, tutti iscritti al Libro Genealogico dell’Anaborapi. La Musso aderisce all’Associazione regionale Arap degli allevatori, al Consorzio di qualità e tutela Coalvi e a quello del Bue Grasso di Carrù. “In azienda - dice Mauro - abbiamo mucche, castrati e vitelle. Quest’anno, per la prima volta, si è deciso di far crescere tre tori. Curiamo la filiera completa”.
L’alimentazione viene effettuata solo con prodotti biologici frutto dell’attività, ma per motivi logistici della stalla non è stata chiesta la certificazione dell’allevamento.
I TERRENI E LE COLTURE
L’azienda è associata ai circuiti Coldiretti di Campagna Amica e Terramica dei produttori biologici. Di quest’ultima organizzazione, Mauro Musso è il presidente regionale.
La cascina ha 30 ettari di terreno disponibili, tutti dislocati nel Comune di Magliano. La maggior parte dei campi sono coltivati a foraggi che servono per alimentare gli animali. Quindi il favino, sempre per nutrire i capi di Piemontese in sostituzione della soia, ma anche per fornire alla terra l’utilissima sostanza organica. Quest’anno, in collaborazione con Coalvi, è stato sperimentato il mais ibrido kws. Inoltre, è entrato in produzione il mais marano per la polenta. Poi c’è il grano che, attraverso un mulino della Langa, viene trasformato in farina panificabile. A cui si aggiunge l’ettaro di uva del vigneto di dolcetto venduta direttamente ai clienti.
Tre ettari di superficie sono utilizzati per coltivare moltissime varietà di ortofrutta, tra cui le fragole e moltissime verdure stagionali. Su mezzo ettaro ci sono otto serre per i prodotti che hanno bisogno di maggiore protezione. “Per il momento - sottolinea Mauro - non le abbiamo riscaldate, ma se dovessero aumentare le richieste primaverili di colture l’idea è di imboccare questa strada per avere produzioni anticipate rispetto ai tempi normali di maturazione”.
Dal prossimo anno, grazie a un nuovo terreno disboscato, l’offerta dovrebbe aumentare con mirtilli e castagne.
TRE PRODOTTI PARTICOLARI
Tra le colture dell’azienda ce ne sono tre particolari. Due sono radici simili alle carote: la pastinaca e il daikon. Si tratta di prodotti di nicchia indicati per alcuni tipi di diete.
A queste si aggiunge la patata americana o batata. “Il nome patata - afferma Mauro - viene attribuito in modo improprio a questo frutto. Di quella “comune”, infatti, ha solo la forma. E’ più grande, pesa, in media, da sette etti a un chilogrammo, il fusto non cresce in verticale, ma ramifica sul suolo come la zucca. E il gusto è decisamente più zuccherino e ricorda un po’ il sapore della castagna”.
I VASETTI DEI TRASFORMATI
Mauro: “Non li produciamo in azienda, ma ci appoggiamo a un paio di ditte specializzate e certificate bio. Trasformiamo peperoni, carote, pomodori, melanzane con basilico e cipolle. Con il tempo, però, l’idea è di “sfornare” una quantità sempre minore di vasetti, perché preferiamo vendere il fresco”.
I CANALI DI SMERCIO
L’ortofrutta ha diversi canali di smercio: i grossisti; la cooperativa Sette Vie del Belbo di Mombarcaro; un’altra cooperativa del Pinerolese; negozi specializzati bio e non del Piemonte e della Liguria e il punto vendita aziendale. Poi si può comprare on line collegandosi al sito www.biortaggi.it (clicca qui) dove ci sono i prezzi e si può procedere all’acquisto aggiungendo al carrello. Se il cliente è della provincia di Cuneo la consegna la effettua direttamente l’azienda, altrimenti provvede il corriere.
Quest’ultimo sistema vale pure per i trasformati. Inoltre, i vasetti sono proposti alle fiere effettuate in provincia di Cuneo e nel punto vendita di Cavarè Sottano. Così come la farina ottenuta dalla macina del grano.
Per quanto riguarda l’allevamento? “In gran parte - risponde Mauro - vendiamo gli animali alla macelleria dell’Angolo di Savona. Però siamo convenzionati con il macello di Magliano. La struttura ci prepara e ci confeziona la carne in pacchi famiglia. Chi è interessato può ordinarceli e noi glieli consegniamo anche a domicilio. Alcuni manzi e buoi vanno a finire nel circuito del Consorzio del Bue Grasso di Carrù”.
L’azienda ha anche il profilo Facebook - biortaggi (clicca qui) - creato da poco, nel quale Mauro tiene aggiornati i clienti sui prodotti disponibili in quel momento.
IL PUNTO VENDITA AZIENDALE
Dall’8 ottobre è in funzione il punto vendita aziendale, aperto dal martedì al venerdì con orario 14.30-19 e il sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 19. “Il locale - spiega Mauro - è stato l’ultimo investimento, dopo aver concluso il magazzino di stoccaggio dei prodotti con la cella frigorifera. Lo abbiamo fatto perché le persone, passando vicino ai campi, ci chiedevano le colture. Ci è sembrato giusto dare una risposta a questa domanda dei consumatori. Anche perché, in questo modo, siamo riusciti a diminuire le consegne. In ogni caso, il negozio aiuta a creare una nuova e bella immagine dell’azienda. Più completa. I clienti arrivano da tutta la provincia di Cuneo”.
Si può pagare con Satispay, il bancomat e tutte le carte di credito. Un’altra caratteristica del punto vendita è quella di soddisfare sempre, nei limiti del possibile, tutte le necessità dei clienti, offrendo prodotti che, in quel momento, l’azienda non ha disponibili. In quale modo? “Facendo parte di Campagna Amica Coldiretti - risponde Mauro - compriamo dai colleghi del circuito di altre zone, anche loro associati e biologici, quanto ci manca. In modo da avere sempre sugli scaffali un’ampia gamma di proposte”.
PERCHE’ LA SCELTA BIOLOGICA?
“Innanzitutto - afferma Mauro - perché è troppo importante mangiare sano. E poi si fa del bene all’ambiente. La lotta contro i cambiamenti climatici non si effettua solo con le manifestazioni di protesta, ma mettendo a disposizione della comunità il proprio contributo personale. Per quello che si può. E un passo alla volta. Ma sempre. Ogni giorno. Attraverso scelte consapevoli. Fare bio non vuol dire essere trendy, ma costruire un percorso faticoso nel quale credi. Dando al consumatore un prodotto buono, sano, naturale e di alta qualità. Quando vado in serra qualsiasi coltura la posso mangiare sul posto. Senza lavarla”.
Una filosofia aziendale? “Certamente. Si è trattato di un cambiamento culturale di mentalità capace anche di essere sostenibile a livello economico. Il mercato del bio c’è e sta crescendo”.
LA GARANZIA DELLA QUALITA’ E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Mauro: “Il disciplinare del biologico prevede regole molto rigide. I controlli sono tanti e severi. Personalmente sono ben contento che li effettuino in quanto è una garanzia per il consumatore finale, ma anche per il nostro lavoro. Premiano la tanta fatica impiegata a ottenere i risultati richiesti”.
Quali interventi principali mettete in pratica? "Non si possono usare sostanze chimiche, ma eventuali trattamenti vanno effettuati solo con prodotti naturali. Lanciamo, anche in fase preventiva, non quando c’è già il problema, gli insetti utili per combattere quelli dannosi. Le piantine o i semi delle colture che compriamo sono certificati biologici o non trattati. Per la concimazione usiamo solo il nostro letame. Applichiamo la rotazione dei terreni. Lungo le file delle colture posizioniamo i teli di nylon per evitare la crescita dell’erba. Quella che spunta vicino alle piante la togliamo a mano. Tra le file, separate da uno spazio di un metro e mezzo, la sradichiamo con le attrezzature meccaniche. Evitare l’uso del diserbante non rappresenta un problema, ma rispecchia la nostra filosofia produttiva. I capi nella stalla hanno a disposizione gli spazi adeguati per assicurare il benessere animale e vengono alimentati solo con le nostre produzioni. Quel poco che dobbiamo comprare è totalmente garantito”.
I consumatori lo sanno? “Glielo spieghiamo quando arrivano ad acquistare. Anzi, vogliamo proprio incrementare le visite in azienda, attraverso le porte aperte, per avvicinare sempre di più i consumatori alle nostre produzioni. Inserendo anche il percorso della Fattoria Didattica riservato alle scuole. Abbiamo iniziato con l’Infanzia di Piozzo”.
PERCHE’ COMPRARE I PRODOTTI DELLA FAMIGLIA MUSSO
“Diciamo a tutti - precisa Mauro - prima di comprare ciò che vendiamo, assaggiatelo. Se vi piace, tornate ad acquistarlo. Produciamo unendo la qualità del gusto alla sicurezza alimentare. E l’ortofrutta la vendiamo freschissima, raccolta ogni mattina. Un valore aggiunto che il consumatore apprezza”.
PROBLEMI E SODDISFAZIONI
Mauro: “Il problema maggiore è il clima. Infatti stiamo pensando di coprire ancora altre colture in quanto, proprio quest’anno, la grandine, la pioggia e il vento ci hanno portato via il 50% di alcune coltivazioni. La burocrazia c’è, ma non lo vedo come una difficoltà insormontabile. Anche perché, gli uffici della Coldiretti, organizzazione di categoria alla quale siamo associati, ci aiutano sempre a trovare le risposte pratiche alle nostre esigenze. La soddisfazione maggiore è costituita dal cliente che ti racconta la bontà dei tuoi prodotti. Ad esempio, quest’estate ad agosto ho portato un campione della nostra verdura a una cooperativa ligure. C’eravamo dati appuntamento a settembre per riparlarne. Invece, il giorno dopo i responsabili hanno telefonato dicendomi di consegnare loro al più presto tutto ciò che potevamo raccogliere. E’ stata una delle gioie più belle sperimentate in questi anni di lavoro”.
LE PROSPETTIVE FUTURE
“Sto provando - sostiene Mauro - con alcuni esperti informatici a creare un QR code - una sorta di carta d’identità - delle produzioni, grazie al quale si possa, attraverso un’applicazione sul cellulare, dare a tutti la possibilità di tracciare l’intero percorso della coltura: dalla messa a dimora alla raccolta, alla vendita. Un sistema valido sia per i grossisti che per i consumatori. Vedremo cosa si riuscirà a imbastire. Ma è un progetto sul quale non voglio mollare. E poi ci piacerebbe attrezzare un laboratorio per poter vendere la verdura lavata e tagliata: ce lo stanno chiedendo in molti. Infine, aumentare ancora le superfici coperte con le serre per proteggere le colture dalle devastazioni del clima. E poi, sul fronte aziendale spero sempre che mio fratello decida di lavorare con me”.
Mauro per riuscire a coprire tutto il lavoro, pur aiutato dai genitori, lavora almeno dodici ore al giorno. A volte, per accontentare le tante richieste, effettua le consegne di notte. Ha compiuto una scelta importante - quella del biologico - diventata una scelta di vita. A volte non si riescono a liberare i campi con continuità dalle erbacce. Ma non è un demerito in quanto vuol dire che, in quei terreni, le sostanze chimiche non hanno mai messo piede. Mauro lo sa. E ne è orgoglioso. Lui è riuscito unire il produrre naturale di un tempo con parecchie innovazioni. La sua agricoltura è un esempio di come quell’antico mondo contadino possa avere un futuro. Concreto e non solo fatto di parole. Con la speranza - e questo lo dice al termine della chiacchierata - che un giorno, avendo due figlie e sei nipoti, qualcuno di loro possa continuare l’attività.
PER CONTATTARE L’AZIENDA
L’azienda agricola biologica Musso si trova in via Verdino, 32, a Magliano Alpi.
I numeri di telefono sono: 0174 66294; 348 9147261.
Le mail: info@biortaggi.it; mauromusso.cn@gmail.com
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