"Non è necessaria una valutazione del verde perché questo verrà tagliato in base a quello che andremo a costruire e poi il comune non può accettare offerte di collaborazione gratuite": sarebbe questa la dichiarazione dell'assessore cuneese Mauro Mantelli che ha mandato su tutte le furie l'associazione "Di Piazza in Piazza", che l'ha riportata all'interno di un'infuocata lettera incentrata sul futuro della caserma Montezemolo.
Nelle scorse settimane infatti Pro Natura, Legambiente e Lipu avevano offerto il proprio contributo per valutare il patrimonio verde dell'ex deposito di carburanti della caserma.
E in merito alla collaborazione tra amministrazione comunale e associazioni ambientaliste l'assessore Davide Dalmasso, aveva dichiarato nel consiglio comunale di settembre che "le sento spesso, ci confrontiamo e vengono informate su tutto. (...) Il confronto c’è ed è costante, poi in alcuni casi ci troviamo d’accordo in altri ognuno rimane sulle sue opinioni, ma l’informazione c’è sempre".
Inaccettabile quindi, per l'associazione, la posizione evidentemente contrastante di Mantelli.
"Come avvocato di professione, l'assessore non ci risulta abbia competenze acclarate in fatto di tutela del patrimonio ambientale e del verde pubblico e peraltro omette di citare (cosa imperdonabile da parte di un legale) i precisi riferimenti normativi che impedirebbero al Comune di accogliere un’offerta spontanea, qualificata e gratuita" si legge nella lettera di "Di Piazza in Piazza".
"Ora, considerato che l’assessore Mantelli non ha ricevuto un’investitura né divina né dal popolo ma ricopre la carica di assessore alla rigenerazione urbana (qualunque cosa voglia dire) su delega del sindaco Borgna che lo ha scelto personalmente, chiediamo che le sue dichiarazioni siano confermate esplicitamente dal sindaco, con una sua assunzione di responsabilità solidale. Nello specifico ci interesserebbe sapere una volta per tutte se per la sua amministrazione la cosa fondamentale sia costruire e costruire, vorremmo sapere se la sua amministrazione non possa o non voglia accettare donazioni di lavoro e preferisca pagare studi, specialisti e consulenze".
"Ci dica il Sindaco - conclude l'associazione - , senza fumosità, se nel parco Montezemolo intenda davvero iniziare i lavori senza un ragionamento sul verde presente. Ci spieghi perché intende mantenere quel luogo nascosto alla popolazione e alle associazioni".