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Eventi | 11 dicembre 2019, 12:00

“Quel che resta di un benzinaio”: a Bra lo scrittore Pino Berrino parla del suo ultimo libro

Appuntamento sabato 14 dicembre, dalle ore 10, presso il Mondadori Bookstore di via Carando

Lo scrittore Pino Berrino presenta la sua ultima fatica editoriale

Lo scrittore Pino Berrino presenta la sua ultima fatica editoriale

Non si finisce mai di imparare e nemmeno di leggere. Sabato 14 dicembre, dalle ore 10, presso il Mondadori Bookstore di via Carando 8 a Bra, lo scrittore Pino Berrino incontrerà il popolo dei lettori per parlare del suo ultimo libro “Quel che resta di un benzinaio” (Araba Fenice) e firmare le copie.

Dopo “I giorni di Giuse”, il racconto continua con altre pagine dense di emozioni, che ci legano ancora di più al protagonista. Naturalmente vi consiglio di partire dall’inizio, sarà davvero un bel viaggio. Come afferma su Facebook Bernardo Negro, anche lui scrittore e innamorato di Bra e dei suoi aedi.
“Sto divorando il secondo romanzo di Pino. Lo sto divorando, ma è un errore. Certe opere bisogna, se non centellinarle, leggerle con quieta immedesimazione e meditarle con accortezza.
Se il protagonista è sempre Giuse, la Storia è ben altra cosa. Ci sono ancora le saporose avventure del simpatico monello coi fratelli ed i cugini che vogliono raggiungere il Polo Nord o certe rivalse verso i saccenti benpensanti che sfottono i ragazzi benzinai.
Ma stavolta non c’è solo gioco, ma lavoro vero e cambia il contatto con la Città ed il Paese tutto. C’è l’adolescenza inquieta e sorniona e la curiosità sui due sessi diventa batticuore. Le ragazze francesi di Sampeyre ora hanno volti che fanno capolino sul Futuro. La famiglia da mamma Dina ai fratelli sono una vera trepidazione per Giuse e quando nasce, Davide, l’ultimo di loro c’è la Consapevolezza che la Vita è un dono misterioso e che l’inizio e la fine sono un mistero circolare che ti trapana l’anima.
La nonna non c’è più e muore la moglie di ‘Istu’, un personaggio picaresco che non sembrava sfiorabile dal Destino. C’è il processo per l’incidente che aveva messo papà Giachin in pericolo di vita. C’è Giovanni, padre di famiglia in epoca di trasformazione, che dà una mano al distributore. Ci sono gli scioperi. Il ‘68 è dietro l’angolo. Chiamatela Laura, nel senso Petrarchesco, ma è la donna ‘simbolo’ di tutti gli amori.
Muoiono Tenco e Dalidà ed il piccolo Bernardino, fanciullo inerme e forse anche un po’ ingenuo, che finisce tra le ruote di un’auto. Con la vita non si scherza più. Ma attenti! Il romanzo è divertente con il motocross e quei personaggi braidesi che sono diventati leggenda, con le rincorse in via San Secondo e le burle che si affinano. Ma, ripeto, è soprattutto una Storia appassionante.
Tecnicamente centinaia di foto integrano il testo già visivo di per sé. Buio in sala. È un film. No, no. Accendete la luce. È necessaria per leggere e poi questa è una lettura che vi illumina l’anima”.

Quindi, se non avete ancora acquistato e letto “Quel che resta di un benzinaio”, vi invito a rimediare: non ve ne pentirete.

Silvia Gullino

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