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Al Direttore | 19 dicembre 2019, 17:23

Parco del Monviso: “E se i giochi politici lasciassero spazio a formule e facce nuove, fatte per unire e non per dividere?”

Il commento di Giovanni Damiano, tra i cinque candidati alla Presidenza del CdA, alla luce di quanto emerso dall’ultima assemblea della Comunità aree protette, riunitasi oggi (19 dicembre)

Giovanni Damiano

Giovanni Damiano

Leggo che nella giornata odierna, seppur presente a Saluzzo il vicepresidente ed assessore regionale Fabio Carosso e il presidente della Provincia Federico Borgna, non si è giunti a nessun accordo sulla nomina del presidente dell'Assemblea delle Comunità del Parco del Monviso.

Le posizioni restano distanti e “una quadra" ad oggi non si è trovata. Allo stesso modo per la Presidenza del Cda dell'Ente, dove il numero di aspiranti - tra cui il sottoscritto - si assottiglia, ma anche qui le posizioni dei due blocchi restano distanti, divisi tra “pianura” e “montagna”, ciascuna con il proprio rispettabilissimo candidato.

Come nei film di Sergio Leone ci si fronteggia, ci si osserva, ci si guarda di traverso. Pare persino di sentire l'eco di un'armonica... Da competitor, ma anche da spettatore, mi viene da pensare: chiunque vinca si ritroverà inevitabilmente di fronte ad un cda spaccato a metà, con conseguente realistico totale immobilismo dell'Ente Parco nei prossimi anni.

Che dire allora se non con il cuore (come faccio di solito): e se i giochi e le strategie politiche lasciassero per una volta lo spazio a formule e facce nuove, fatte per unire e non per dividere, per il bene dell’Ente e del territorio?

Molto cordialmente

Giovanni Damiano

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