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Curiosità | 15 gennaio 2020, 07:14

Valle Mongia, valle di arte e cultura con il progetto "Residenze d'inverno, Terre e torri di Mongia"

Quattro giovani artisti si ispireranno al territorio per dar vita a nuove creazioni. Il progetto, finanziato dalla Fondazione CRC, è una grande opportunità per tutti

Valle Mongia, valle di arte e cultura con il progetto "Residenze d'inverno, Terre e torri di Mongia"

Nell'anno 2019 l'Associazione Terre e Torri di Mongia, ha organizzato la prima edizione del progetto "Residenze d'inverno,Terre e torri di Mongia", finanziato dalla Fondazione CRC. Il progetto ha l'obiettivo di invitare, annualmente, quattro giovani artisti contemporanei a risiedere per una settimana in Valle Mongia, con il fine di sviluppare -secondo discipline e formati diversi -un'opera legata al patrimonio etnografico, culturale, paesaggistico, architettonico e storico della Valle.

Il formato della Residenza Artistica è particolarmente proficuo per le peculiarità della Valle: uno spazio di possibilità ricco di spunti edi ricchezze, pressoché inesplorato nella creazione artistica contemporanea (e non solo contemporanea). I sei comuni della Valle offrono storie e spunti densi di significato, grazie a una condizione di relativa marginalità che ne ha salvaguardato il patrimonio culturale immateriale, spazi naturali e spazi antropici.Allo stesso tempo, il meccanismo della Residenza offre fondamentali opportunità di crescita artistica e professionale per gli artisti coinvolti, favorendo l'interscambio di idee e pratiche e la contaminazione di linguaggi.

Come dichiara Enzo Bozzolo, presidente dell'Associazione: "Una delle soddisfazioni principali sta nel fatto che Jacopo Rinaldi e Alessio Dutto, due tra i quattro protagonisti della prima edizione, in seguito alla Residenza, abbiano inaugurato una solida collaborazione tra loro. Si tratta di due artisti provenienti da linguaggi e aree geografiche diverse e si sono conosciuti reciprocamente a Mombasiglio. Questo genere di risonanze è uno degli obiettivi principali del nostro progetto".

Francesco Torelli e Sandro Bozzolo, direttori artistici del progetto, aggiungono: "Un altro obiettivo fondamentale sta nel fomentare uno sguardo diverso sulla valle. Uno sguardo che non necessariamente deve essere didascalico e immediato, ma che si pone l'obiettivo di favorire riflessioni diverse, senza la necessità di una risposta univoca. Spesso la ricchezza sta nelle piccole cose: i vari artisti che hanno raggiunto la Valle Mongia hanno saputo valorizzare elementi naturali e spesso non percepiti, come la presenza/assenza della neve, i suoni e i silenzi tra le rovine dei vari castelli, la forte tradizione di memoria orale e contatto umano tra i pochi che ancora abitano le borgate, la forza evocativa di paesaggi post-industriali quali Viola St. Grée, che sono comunque espressione di un'epoca e di un precisa idea di sognare le cose".

Nel luglio 2019, presso il Santuario della Madonna della Neve e presso la cappella medievale di San Giacomo, entrambe sul comune di Viola, sono state presentate le opere realizzate da Carlot-ta (Carlotta Sillano, musicista, cantante e compositrice) e di Alessio Dutto (artista sonoro).

Il 25 gennaio 2020 avverrà la seconda tornata di presentazione, che prevede due eventi:Jacopo Rinaldi -“Se ti 'm lezi nent u nèva”“Se ti 'm lezi nent u nèva” (se non mi leggi nevica) prevede la posa di una targa in lingua violese. La scritta,in marmo, riposta a terra a Viola, sede di nota località sciistica, attende di essere coperta dalla neve. L’intento è quello di lasciare nella valle un segno permanente a testimonianza di due aspetti in fase di mutamento: la lingua locale e la condizione climatica della zona.

L’inaugurazione è un’occasione per far incontrare le comunità locali, nel comune più alto della valle, nei giorni più freddi dell’anno.Sarà presente la Banda Musicale "Bersone-Masenti" di Ceva.L'appuntamento è per le ore 11 presso Piazza Marconi in Viola; l'evento si concluderà con un ritrovo conviviale.Francesca Cogni -Le Carte della val MongiaUn tempo ci si trovava nelle stalle e si raccontavano delle storie che poi, a furia di raccontarle, diventavano vere. Ricombinare, reinventare, riscrivere. La storia, le storie, le leggende, le tradizioni, le “identità” sono di fatto racconti, narrazioni che provano a spiegare la realtà e che si moltiplicano, viaggiando nel tempo e nello spazio. Vederle come qualcosa di cristallizzato e immutabile, non tiene conto del loro meraviglioso potenziale metamorfico e del loro ruolo di specchio. Passando di bocca in bocca cambiano, assorbendo la forma caleidoscopica dell’immaginario di una collettività.Le Carte della Val Mongia sono un gioco di società per ricominciare a raccontare storie, a raccontarsi, a reinventarle, a riappropriarsi del potere del racconto.

Per immaginare nuove storie, nuove leggende, nuove identità mobili e fluide, ci ritroveremo in una delle ultime stalle realmente funzionanti: una stalla (popolata di pecore) sita in località Bianche, a Viola Castello. Appuntamento a partire dalle ore 15. Visti gli esiti positivi della prima edizione di Residenze d'Artista in Valle Mongia, la Fondazione CRC ha finanziato una seconda edizione, che avrà luogo nel mese di agosto 2020. Al fine di convertire questa occasione in un'opportunità di scambio, inter-conoscenza e apertura al nuovo, l'Associazione invita la popolazione della Valle ad avvicinarsi al progetto.

Sulla scorta dell'esperienza che sta chiudendo (Progetto 2018-2019), e, che vivrà i due momenti conclusivi Sabato 25 a Viola, nel medesimo fine settimana è stato programmato un evento di presentazione dell'edizione 2020.

L'appuntamento è Giovedì 23 Gennaio ore18, presso il neonato Bistró di Lisio.

c.s.

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