Tantissime persone, incuranti della pioggia battente: un vero e proprio presidio davanti all'abitazione che fu di una grande donna monregalese del Novecento e in cui, oggi, risiede il figlio.
L'associazione "MondoQui", secondo la sua natura antirazzista e la vocazione di strumento per il dialogo e l'amicizia tra culture, ha espresso in queste ore condanna e rammarico per l'episodio verificatosi a Mondovì nella notte fra giovedì 23 e venerdì 24 gennaio e che ha visto la comparsa di scritte antisemite sulla casa di Aldo Rolfi, figlio della partigiana e intellettuale monregalese Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica nel campo di concentramento di Ravensbrück.
"Quello compiuto stanotte, proprio a ridosso del Giorno della Memoria, è un atto che ci rattrista, perché specchio di una tendenza politica e civile che sta investendo tutto il paese con sbocchi di odio e aggressività nei confronti dell'altro", dichiarano dal sodalizio.
E ancora: "È proprio su un piano di civiltà, come cittadini responsabili e promotori di una cultura comune del rispetto reciproco, che abbiamo invitato gli amici e i simpatizzanti dell'associazione, gli abitanti di Mondovì e i membri di tutte le comunità presenti sul territorio monregalese a unirsi a noi questa sera alle 21, in via Lidia Rolfi, per un presidio pacifico che dimostri la nostra volontà di resistere a queste derive pericolose e di condannarle, senza mai dimenticare".