Più di cento persone hanno partecipato, in Granda, alla manifestazione “La protesta dei pesci di fiume”, organizzata in tutta Italia sabato 25 gennaio dalle principali associazioni ambientaliste e da gruppi di pescatori sensibili all’ambiente per denunciare il forte rischio di scomparsa della biodiversità acquatica. Non solo per i cambiamenti climatici già in atto, ma anche a causa del proliferare di centraline idroelettriche che sottraggono importanti quantità di acqua a fiumi, torrenti e rii montani.
Un grave danno a fronte di un contributo di energia rinnovabile irrisorio, possibile solo grazie agli incentivi pubblici a favore di chi propone e gestisce tali impianti.
A Cuneo la manifestazione è stata organizzata da Legambiente Cuneo, Pro Natura Cuneo, Lipu Cuneo, Cuneo Birding e Spinning club Italia, sezione di Cuneo e si è svolta nel Comune di Vignolo, in frazione Santa Croce, dove si trova una delle aree più interessanti del nostro territorio, perché ben 4 canali irrigui sono stati costruiti a livelli diversi lungo la scarpata che degrada verso il fiume Stura.
Alcuni canali risalgono al XV secolo e hanno conservato l’aspetto originario con fondo e pareti in pietra. Passano in un ambiente paesaggisticamente e ambientalmente eccezionale.
Purtroppo questi canali (Rosa, Roero, Morra, Miglia) sono oggetto di parecchie richieste di concessione ad uso idroelettrico che, se realizzate, ne snaturerebbero il notevole valore storico e paesaggistico, oltreché impoverire ulteriormente la portata del fiume Stura.
I canali, per di più, sono situati nell’area del parco fluviale in zona oggi dichiarata protetta.
“Chiediamo il rispetto della Direttiva Quadro europea ‘Acque’ – spiega Domenico Sanino, del coordinamento Associazioni ambientaliste – anche quando si tratta di energia idroelettrica. Infatti, uno degli slogan della manifestazione era ‘basta incentivi all’idroelettrico nei corsi d’acqua naturali!’”.