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Monregalese | 28 gennaio 2020, 10:45

Un mese di gestione GEA per il canile di San Michele Mondovì

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Era il primo giorno dell’anno 2020 quando le volontarie dell’associazione GEA sono entrate come nuovi gestori del canile di San Michele Mondovì, da allora è trascorso un solo mese ma tanto è stato fatto.
Per prima cosa è stata ripulita la struttura: 180 sacchi di spazzatura sono stati smaltiti, sono state fatte svuotare le fosse e le canaline di scarico, le grondaie di tutti i tetti sono state svuotate a mano poiché intasate dalle foglie che per due anni non erano state mai rimosse intasando tutto lo scolo delle acque piovane.
E’ stato rimossa una montagna di terra che ingombrava il cortile che è servita per allargare la zona parcheggio ed è stato ripulito il bosco che incombeva sulla struttura. Sono state messe a nuovo le due cucine ed i magazzini del cibo e sono iniziati i lavori per il rifacimento dell’ambulatorio veterinario che presentava ruggine sui travi portanti e il cui pavimento era stato completamente divelto poiché usato come box per i cani ospitati. E’ stata allestita una zona per i cani anziani ed è stato accuratamente pulito e disinfettato il canile sanitario in cui vengono ospitati gli animali appena ritrovati. Ma ancora molto c’è da fare, dalla prossima settimana verranno infatti disinfettati tutti i singoli box dove vengono ricoverati i cani. In primavera invece partirà la riqualificazione delle aree esterne e soprattutto delle aree dedicato allo sgambo dei cani. Verrà realizzato un campetto in cui le educatrici cinofile e le volontarie potranno lavorare in libertà con i cani ma soprattutto un’area in cui i nuovi adottanti potranno incontrare i cani in uno spazio a loro dedicato. Da quando GEA iniziò, due anni fa,  ad occuparsi di promuovere le adozioni dei cani del canile di San Michele duecento di loro hanno trovato adozione e in questo mese altri otto hanno già raggiunto le loro famiglie e tre sono pronti a partire.  Le “GEA GIRLS”, come amano definirsi, hanno anche ribattezzato il canile in CANILE-RIFUGIO 281  in onore di quella legge quadro che nel 1991 mise le basi per una nuova visione della tutela degli animali d’affezione e interruppe la mattanza dei randagi rendendo “fuori legge” la pratica di soppressione dei trovatelli nei giorni conseguenti la cattura, una legge considerata una fra le migliori in Europa in materia di animali che però all’epoca colse impreparate le amministrazioni che si ritrovarono a dover trovare degli spazzi per ospitare i randagi, da lì qualcuno, intravvedendo il business, fondò i primi canili privati che grazie alle quote giornaliere di mantenimento a cane garantite dai comuni iniziarono a far aumentare il numero di cani limitando le adozioni o addirittura generandone con accoppiamenti all’interno delle strutture. L’ingresso di GEA ha voluto interrompere questo rapporto che vedeva all’aumentare del numero di cani l’incremento degli introiti per il proprietario del canile proponendo una nuova formula di convenzione che da una parte garantisce il servizio del canile ma è svincolata dal numero degli animali ospitati. La Legge 281 parla chiaramente di lotta al randagismo e vede come principale azione quella di provvedere alla sterilizzazione degli animali randagi per questo i cani del Canile-Rifugio 281 vengono consegnati alle loro famiglie regolarmente vaccinati e soprattutto sterilizzati ma anche con il supporto alle famiglie dell’educatrice cinofila per agevolarne l’inserimento in famiglia scongiurando così il rientro dei cani in canile.
Le volontarie vogliono ringraziare tutte le persone che stanno dando un supporto che oltre ad essere gradito e per loro uno stimolo poiché è prova della fiducia nel lavoro svolto. “Vogliamo che questo canile venga vissuto come uno spazio della cittadinanza, un luogo in cui sia piacevole trascorrere del tempo e frequentare, per questo, appena terminati i lavori e con l’arrivo della bella stagione saranno molte le iniziative che verranno proposte”, ma non solo, è volontà dell’associazione proseguire nello sviluppo del progetto da loro realizzato “IL CANILE DA PROBEMA AD OPPORTUNITA’”che vede il traghettamento della struttura verso la realizzazione di un parco-canile consortile ecologico che trasformerà l’area in un vero polo dedicato al mondo del cane.
Insomma entusiasmo e voglia di fare, l’unica nota stonata e l’aver dovuto constatare la presenza in canile di 11 cani appartenenti alla società che gestiva la struttura precedentemente, abbandonati nei loro box e rimasti a totale carico dell’associazione.
Il canile-rifugio 281 è aperto tutti i giorni (escluso giovedì e venerdì) dalle 14.30 alle 16.00 e tutte le informazioni si possono trovare sulle pagine Facebook: /geailcercacasa e /canilerifugio281 nonché sul sito www.geassociazione.jimdo.com, chiunque voglia dedicare del proprio tempo ai randagi può recarsi in canile il lunedì o il sabato per richiedere di diventare volontario. Se si vuole invece aiutare a migliorare la qualità della vita dei cani le volontarie di GEA hanno da poco pubblicato sulla loro pagina un appello: “  Spesso ci chiedete cosa potete portare al rifugio, la nostra risposta è: "di tutto ma NON CROCHETTE". Perché? Perché i cani ospitati seguono una dieta specifica e come ben sapete cambiare continuamente e in modo repentino alimentazione nuoce alla loro salute, per questo motivo abbiamo scelto per loro una marca e una tipologia di cibo che rimane invariata. Se volete portare doni al canile la lista è lunga: scatolette di umido, riso soffiato, biscotti e premietti, pettorine (ad H o Svedesi), coperte di lana (no piumini), cappotti, spazzole e pettini per cani, materiale infermieristico come garze e bende, betadine, guanti monouso, cucce a ciambella di plastica ma anche materiale da cancelleria, attrezzi da lavoro (martelli, viteria, cacciaviti, etc), scope e palette in metallo. Insomma, ci tornano utili tantissime cose e il risparmio che ne ricaviamo da tutto questo materiale donato viene investito proprio nelle CROCCHETTE”.

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