Curiosità - 03 febbraio 2020, 20:00

Non è inverno senza il piacevole canto del pettirosso

Verità e leggenda sull’uccellino dal fascino discreto, protagonista da Natale a Pasqua

Foto Enrico Ruggeri

Piccolo, armonioso, dal canto piacevole e particolarmente vispo: è il pettirosso, il grazioso uccelletto che ogni anno segna l’arrivo dell’inverno facendo la sua comparsa in campagna e città.

Secondo la tradizione religiosa il pettirosso rappresenta con il suo canto la lode a Dio e la sua figura è legata alle principali feste cristiane, a partire dal Natale.

Si racconta, infatti, che un piccolo uccello marrone, rifugiatosi nella stalla di Betlemme con la Santa Famiglia, si accorse che il fuoco che la scaldava stava per spegnersi. Fu così che volò vicino alla brace e, agitando le ali per tutta la notte, riuscì a tenere acceso il piccolo focolare. Al mattino dopo fu ricompensato da Gesù Bambino, che lo premiò con un petto rosso, proprio come il fuoco che aveva tenuto acceso.

Una leggenda di impronta pasquale narra, invece, che il pettirosso, impietosito da Gesù sofferente sulla croce, gli si avvicinò per togliere con il becco una spina della corona dal suo capo sanguinante. Una goccia di sangue gli macchiò le piume del petto, ma il volatile, come prova d’amore per Cristo, la conservò sul suo cuore.

E così, dalla sua infinita bontà, quell’uccellino qualunque è diventato noto a tutti come pettirosso.

Silvia Gullino