Attualità - 17 febbraio 2020, 20:08

Cuneo, in consiglio i dubbi sul centro islamico di corso Gramsci: "Verifiche già partite, le sanzioni saranno recapitate entro breve"

A rispondere l'assessore Paola Olivero, che ha sottolineato come la questione sia solamente amministrativa; ma il consiglio si divide: Cuneo per i Beni Comuni si chiama fuori dalla discussione e Lega chiede la chiusura del centro

Giungono in consiglio comunale i fatti che nella giornata di sabato 15 febbraio hanno visto protagonista il centro culturale islamico di Cuneo, riportati dal nostro giornale in un articolo dedicato, e che hanno visto un carro funebre raggiungere la struttura di corso Gramsci e la salma trasportata all’interno.

A presentare l’interpellanza (aggiunta “fuori tempo massimo” per urgenza) la consigliera leghista Laura Peano: “L’articolo 22-23 del DPR disciplina l’orario del trasporto dei cadaveri e le modalità del transito; la procedura andrebbe analizzata perché sembrerebbe non essere stata rispettata nel caso specifico.

Si dimostra così che il locale in corso Gramsci rappresenta un vero e proprio centro di culto, nonostante sia privo delle necessarie specifiche; serve che l’amministrazione controlli, perché i cittadini necessitano di sapere la verità e, se le norme sono state violate, che quest’attività venga trattata in modo consono e chiusa”.

Quanto documentato dai cittadini e dalla collega dovrebbe portare a una riflessione – ha sottolineato “Beppe” Lauria - : qual è il senso di portare un feretro in un centro culturale? Se esistono delle regole di altri popoli e religioni in merito ne prendo atto, se questo non è, la risposta è una sola”.

Nello Fierro, dopo che Ugo Sturlese ha ufficializzato il chiamarsi fuori del gruppo “Cuneo per i Beni Comuni” dalla discussione: “Fermo restando che esiste un regolamento, e che ci possa essere stata una violazione, l’interpellanza risulta come una disgustosa strumentalizzazione da parte della consigliera, tutt’altro che urgente”.

Capisco che non ci sia il carattere di urgenza – ha detto Carmelo Noto - , ma alle provocazioni ritengo si debba rispondere in maniera ferma e convinta, e senza alcuna paura. Non è accettabile il cavalcare questa situazione per chiedere l’immediata chiusura del centro culturale: chi ha dimostrato che quello è un luogo di culto? Andrà verificato”.

La risposta all'assessore Paola Olivero, che ha sottolineato come la questione sia squisitamente amministrativa: “Gli uffici preposti non hanno tenuto occhi e orecchie chiusi; nelle prime ore di sabato mattina hanno iniziato ad appurare la veridicità dei fatti e contestato le violazioni amministrative: tra un paio di giorni i verbali e le sanzioni verranno recapitate”.

simone giraudi