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Agricoltura | 18 febbraio 2020, 13:30

Staffarda diventa il “luogo simbolo” della rete di imprese “Bio d’Oc Monviso”

La vocazione del territorio al “bio” vanta una storia lunga oltre trent’anni. Ora nasce un marchio, grazie ai fondi del Psr, che raggruppa 28 imprese, e che ha come partner il Parco del Monviso

L'Abbazia di Staffarda

L'Abbazia di Staffarda

Si chiama “Bio d’Oc Monviso” ed è la rete che, al momento, raggruppa 28 imprese agricole biolgiche.

Il marchio, nato grazie ai fondi europei del Piano di sviluppo rurale, nella misura dedicata alla “creazione di filiere corte, mercati locali ed attività promozionali”, vede come capofila la Cooperativa “Il frutto permesso” di Bibiana, al confine tra Cuneese e Torinese.

La storia del “bio”, da queste parti, risale già ad oltre trent’anni fa, quando nelle Valli Cuneesi e Valdesi nacque uno dei primi gruppi organizzati di agricoltori bio d’Italia: una filosofia di produzione e trasformazione del cibo “che si è affermata nel tempo, con una crescita costante di export e fatturati” spiegano dal Parco del Monviso.

Proprio il “Parco” è partner della rete “Bio d’Oc Monviso”, che ha scelto come sede legale l’Abbazia di Staffarda.

Abbiamo voluto individuare in Staffarda il luogo simbolo, in quanto storicamente e geograficamente è il punto d’incontro tra le vallate e la pianura saluzzese e pinerolese – spiega il presidente del Parco Gianfranco MarengoÈ stata molto importante la collaborazione e il supporto fornitoci dall’Istituto Malva Arnaldi di Bibiana”.

Oltre ad un’opera di capillare diffusione dei prodotti Bio d’Oc Monviso nella ristorazione locale, nei bar, nei rifugi, nei negozi, nelle refezioni scolastiche e ospedaliere, verrà messa in piedi una serie di iniziative promozionali che passeranno attraverso alcuni grandi eventi locali come il Tour Monviso Trail.

La rete – spiega Dario Martina, de “Il Frutto Permesso” – si prefigge di distribuire i nostri prodotti a livello locale.

Vorremmo che entrassero nell’alimentazione quotidiana di residenti e turisti. Parliamo di ortofrutta fresca e trasformata, carne bovina, suina ed ovicaprina, prodotti caseari ed erbe aromatiche.

L’obiettivo finale che si intende raggiungere con il Progetto, attraverso un’opera di animazione rivolta alle aziende agricole, ai Comuni e agli Enti di promozione culturale e turistica è la costituzione di una infrastruttura più stabile e duratura nel tempo: il Biodistretto del Monviso”.

redazione

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