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Attualità | 08 marzo 2020, 16:00

8 marzo, Gancia: "Un giorno da dedicare a chi sta aiutando nelle corsia la lotta contro il virus"

L'Europarlamentare della Lega: "7 infermiere su 10 sono donne, a loro vadano non soltanto mimore ma riconoscimenti e tutele"

Gianna Gancia

Gianna Gancia

Otto Marzo: una giornata che fino a due settimane fa era programmata come la riedizione di una festa che ogni anno produce momenti di riflessione a volte retorica, altre volte concentrata su problemi ricorrenti come il lavoro, la violenza, i servizi alla famiglia.

Oggi, però, l'8 marzo assume un valore diverso, se vogliamo non meno drammatico della terribile vicenda che ispirò la Festa della Donna.

Il valore di oltre 320.000 infermiere che, dallo scorso 21 febbraio, sono le eroiche protagoniste della prima trincea, la più importante dal punto di vista umano oltre che dell'impegno professionale condiviso con medici e volontari, da cui si sta combattendo la lotta al coronavirus.

La loro battaglia, il loro sacrificio è quello che si svolge lungo le corsie degli ospedali dove le richieste - oramai infinite - di aiuto e di ricovero stanno obbligando il personale sanitario a turni imprevisti e continuativi, tenendolo forzosamente lontano dagli affetti familiari e sottoponendolo a rischi, in molti casi, per la sicurezza degli stessi operatori e delle operatrici chiamate a loro volta a occuparsi in via esclusiva della salute di quanti si presentano nei nosocomi e nei centri medici.

Aspetti che fino al 20 gennaio sembravano a tutti scontati, ma che l'emergenza dell'epidemia in atto ha fatto riaffiorare in tutta la loro valenza che si avvicina fino a corrispondere a un eroismo spontaneo, non ricercato e per questo ancora più meritorio e meritevole.

In Italia le donne che hanno scelto la professione e missione infermieristica rappresentano il 70 per cento del totale, ma di loro si è parlato, nella grande maggioranza dei casi, a seguito di episodi di violenze e aggressioni, fisiche o verbali, subite durante il lavoro nei pronto soccorso e nelle corsie.

È assolutamente decisivo e vitale che il governo e la Commissione Europea, nel negoziare la misura finanziaria - la più ampia possibile - in cui dovranno essere applicate le clausole di flessibilità e di eccezionalità, dedichino un rilievo specifico a questi autentici "angeli in camice bianco" affinché non si debbano mai più leggere parole come precariato, inadeguatezza salariale, esposizione a violenza o malattia nell'ospedale che è il loro luogo di lavoro.

Gianna Gancia  di Gruppo Identità e Democrazia - Europarlamentare Lega

comunicato stampa

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