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Attualità | 13 marzo 2020, 13:05

"Guardatevi e aiutatevi a vicenda": il messaggio sui pacchi di mascherine arrivati in Piemonte dalla Cina

La foto è stata condivisa dall'assessore regionale alla Sanità Icardi, che ringrazia la comunità cinese. L'ordine dei medici di Cuneo invita gli odontoiatri a donare i dispositivi di protezione alle case di riposo

"Guardatevi e aiutatevi a vicenda": il messaggio sui pacchi di mascherine arrivati in Piemonte dalla Cina

Mascherine e guanti. Sono i cosiddetti DPI, dispositivi di protezione individuale, che ormai ci stiamo abituando a conoscere e ad indossare, almeno fino a quando queste emergenza non sarà rientrata.

Sono andati a ruba, ce n'è sempre più bisogno, anche perché vanno sostituiti quotidianamente. E pensate a quante ne servono in ospedale in questo momento.

Lo scorso 11 marzo l'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi ha annunciato che saranno gli stabilimenti della Miroglio Group di Alba a produrre le mascherine in tessuto, convertendo di fatto gli impianti

Lo stesso Icardi ieri si è recato presso gli stabilimenti per portare il suo personale ringraziamento al gruppo albese.

E sempre Icardi, poco fa, ha voluto pubblicamente ringraziare la comunità cinese per la solidarietà dimostrata. Leggete e #condividete il messaggio che hanno stampato sui pacchi che stiamo scaricando ora nei nostri magazzini! Quattro tir pieni di mascherine e dispositivi di protezione individuale dalla #CINA per tutti i #Piemontesi per la questione #Coronavirus!

Il messaggio è: "Guardatevi e aiutatevi a vicenda". Semplice e bellissimo. Perché si appella proprio alla solidarietà e all'agire gli uni per gli altri, per fermare insieme l'emergenza coronavirus.

I gesti e gli appelli alla solidarietà non si contano. Anche l'ordine dei medici di Cuneo ha invitato gli odontoiatri - molti studi sono chiusi e altri garantiscono solo le prestazioni di emergenza - a donare le eventuali scorte d i dispositivi di protezione individuale, di cui i dentisti fanno uso in modo ordinario.

In particolare, l'appello è a donarle alle RSA (case di riposo), privilegiando le strutture pubbliche di assistenza e ricovero, che da giorni denunciano una carenza di dispositivi.

 

Barbara Simonelli

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