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Monregalese | 24 marzo 2020, 18:24

Le riflessioni della associazione ARASIS di Mondovì sul Coronavirus

Riceviamo e pubblichiamo

Le riflessioni della associazione ARASIS di Mondovì sul Coronavirus

Nella difficile situazione in cui ci troviamo a causa dell’epidemia COVID-19, anche la nostra associazione ARASIS (associazione Rischio Amianto e Sostanze Inquinanti per la Salute di Mondovì e della Val Tanato) riflette su alcuni aspetti di questa difficile situazione.

Prima di tutto l’invito a rispettare rigorosamente le indicazioni ministeriali, per evitare con il contagio si diffonda a causa di “positivi asintomatici”. Come tutti, anche la nostra associazione ha posticipato i suoi appuntamenti dopo la fine dell’epidemia.

Riflettiamo sulle difficoltà ad individuare le persone “positive” al virus dovute all’esame del tampone: sarebbe opportuno considerare la possibilità che questo esame venga fatto a categorie di anziani con patologie legate all’apparato respiratorio (esempio ex. esposti all’amianto) in modo da prevenire casi di insufficienza respiratoria che conducono al ricovero in terapia intensiva. Ricordiamoci che le persone anziane con patologie sono le più direttamente colpite da questa infezione.

Analogo commento può essere per l’utilizzo delle mascherine, oggi irreperibili e che mettono in difficoltà anche gli operatori sanitari. In questi casi si dovrebbe poter dotare tutti i cittadini di questo strumento di protezione per sé stessi e verso gli altri.

Abbiamo da tempo avviato, con altre associazioni, un dialogo con la Regione Piemonte al fine si avere una sorveglianza sanitaria per gli ex-esposti all’amianto o esposti per la bonifica che doveva concretizzarsi questa primavera, andrà sicuramente posticipata ma ricordiamo che era un impegno della legge 257 del marzo 1992.

Ma l’argomento che maggiormente vogliamo sollecitare è una riflessione sulla privatizzazione della Sanità: un processo già in corso da molti anni e il taglio di posti nella sanità pubblica, che ha visto alcuni servizi ASL come lo SPreSAL (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro) ridimensionarsi in modo drastico. Ad esempio l’allora ASL Mondovì Ceva aveva 2 medici in organico, oggi un solo medico copre tutta l’ASL CN1 (Cuneo-Mondovì-Savigliano-Fossano-Saluzzo). Non si mette in discussione che debba esistere una sanità privata, ma nel momento in cui è convenzionata con il Pubblico, per sopperire a carenze, il costo ricade su tutti i cittadini. Si invitano le forze politiche, sindacali e la società civile ad una attenta riflessione sul fatto che la sanità deve restare pubblica ed accessibile economicamente a tutti, anche alle categorie più svantaggiate

A cura dell’ARASIS


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