Solidarietà - 27 marzo 2020, 09:45

"Aiutateci, l'emergenza coronavirus rischia di farci chiudere per sempre": l'appello di Franco Monnicchi per salvare Emmaus

Le comunità di accoglienza, di cui una ha sede a Mellana di Boves, vivono di attività che consentono l'autofinanziamento. Ora sono interrotte. In Italia sono 18 le comunità e accolgono 200 persone. Il rischio è che non riescano a sopravvivere

"Aiutateci, l'emergenza coronavirus rischia di farci chiudere per sempre": l'appello di Franco Monnicchi per salvare Emmaus

Emmaus Italia ha bisogno di aiuto. Si rivolge a cittadini, istituzioni, fondazioni. Non ci gira molto attorno Franco Monnicchi, il presidente nazionale dei gruppi appartenenti al movimento internazionale fondato dall'Abbè Pierre.

Una delle comunità è alla Mellana di Boves.

"Dopo decenni di accoglienza, di lotta, di solidarietà e di impegno a fianco e in favore degli ultimi oggi le nostre comunità rischiano di chiudere definitivamente per l’impossibilità di proseguire con le proprie attività di autofinanziamento, attualmente interrotte a causa dell’emergenza imposta dalla diffusione del Coronavirus.

Da più di 70 anni Emmaus accoglie in maniera incondizionata persone con difficoltà di tipo economico, sociale e umano, e lo fa con il contributo fondamentale delle stesse persone accolte le quali, uscendo dal circuito assistenziale, si permettono anche il ‘lusso’ di diventare a loro volta individui in grado di donare e di finanziare la solidarietà.

L’attività di autofinanziamento sulla quale si fonda Emmaus fin dalle sue origini è quella dell’economia circolare, che si sviluppa attraverso un servizio di raccolta di materiale a domicilio che viene in tal modo rivalorizzato: un’attività che grazie ai mercatini solidali e sociali dell’usato garantisce anche a persone in difficoltà economica di poter accedere con una spesa minima all’acquisto di mobili, vestiti e oggetti vari, contribuendo al contempo a ridurre l’impatto ecologico-ambientale e lo spreco generati dalla nostra società.

"Oggi questo circuito virtuoso rischia purtroppo di arrestarsi se, nelle prossime settimane o mesi, le nostre comunità non potranno riprendere la loro consueta attività.

Per questa ragione facciamo appello a tutti gli amici, ai cittadini, a ogni realtà sensibile, agli organismi pubblici e privati, alle Fondazioni per chieder loro di sostenerci in questo momento di estrema difficoltà con donazioni in denaro affinché non si fermino l’accoglienza e la solidarietà, permettendoci così di uscire dall’emergenza e di ripartire nel momento in cui questa sarà terminata.

Al contempo ci rivolgiamo al Governo e alle istituzioni politiche nazionali, regionali e locali perché mettano in campo, in questo frangente di profonda criticità, agevolazioni e scelte di sostegno economico alle nostre realtà e alle molte altre del Terzo settore, che rappresentano una parte importante ed essenziale del sistema sociale italiano, senza il cui impegno centinaia di migliaia di persone rischiano di ripiombare nella miseria e in situazioni di grave disagio.

Un appello, il nostro, per far sì che non siano sempre i più poveri e chi è più in difficoltà a dover pagare il prezzo più alto in ogni situazione di crisi.

Da parte nostra ci impegniamo a restituire, in termini di accoglienza e di solidarietà, e in modo che nessuno possa essere lasciato indietro, tutto ciò che ci sarà donato; una volta finita l’emergenza, potremo così tornare all’autofinanziamento che ci ha sempre caratterizzato e di cui andiamo fieri".

bsimonelli

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