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Agricoltura | 30 marzo 2020, 07:30

Sblocco vendita al dettaglio dei prodotti floro-orto-frutto-vivaistici: la soddisfazione di Coldiretti Cuneo, Uncem e Regione Piemonte (FOTO)

La ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova: “Il grido di allarme che si è levato in questi giorni dal settore non è rimasto inascoltato”. In Italia il vivaismo conta centomila addetti impiegati in ventisettemila aziende, con un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro. L’assessore regionale Protopapa chiede ancora un chiarimento al Governo: “Auspico che vi siano risposte per i problemi di coloro che svolgono giardinaggio e coltivano l’orto come attività hobbistica, ma hanno i terreni e i frutteti lontani dalla loro residenza”

La serra di un'azienda vivaistica

La serra di un'azienda vivaistica

Semi, piante e fiori ornamentali, piante, piante da frutto, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti per migliorare le proprietà fisiche dei terreni e altri prodotti simili possono essere smerciati al dettaglio nei negozi di rivendita o direttamente nei luoghi dove si coltivano le nuove produzioni: cioè nelle strutture floro-orto-frutto-vivaistiche.

Lo ha stabilito il chiarimento del Governo di giovedì 26 marzo (clicca qui), dopo il pressing dei parlamentari delle Commissioni Agricoltura al Senato e alla Camera - in particolare i cuneesi Mino Taricco del Pd e Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi della Lega (clicca qui) - dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem), delle associazioni di categoria, dei sindaci del territorio, delle aziende e degli appassionati del settore.

Dice la ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova: “Il grido di allarme che si è levato in questi giorni dal comparto non è rimasto inascoltato. Il lavoro congiunto svolto dai nostri uffici con quelli dello Sviluppo Economico e con il contributo importante delle associazioni di categoria mette in salvo un ramo determinante per il nostro Paese e fondamentale per il nostro mondo rurale. Un segmento rilevante, come testimoniano i numeri: centomila addetti impiegati in ventisettemila aziende con un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro. Oltre l’indotto, tra cui la parte relativa alla commercializzazione.  Le organizzazioni agricole hanno temuto di dover mandare al macero tonnellate e tonnellate di merci. Non sarà così. Adesso possiamo concentrarci su come garantire al settore ulteriore tranquillità per imprese e lavoratori”.     

IL PENSIERO DI COLDIRETTI CUNEO

Dai dati forniti da Coldiretti, nella provincia di Cuneo il comparto genera una produzione lorda vendibile di oltre 26 milioni di euro e coinvolge 220 aziende. “Lo sblocco della situazione - commenta il delegato confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo - è un risultato importante. Ora lanciamo un appello alla grande distribuzione, ai mercati e a tutti i punti vendita aperti affinché promuovano la vendita di fiori e piante Made in Italy sul nostro territorio. Il risultato dell’emergenza, con l’impossibilità di vendere, è stato pesante lungo tutta la Penisola e ha toccato anche la Granda”.

Coldiretti, che ha già lanciato sui canali social la campagna #IoRestoaCasa ma #LaCampagnaNonSiFerma, invita i cittadini ad adornare con fiori e piante i loro giardini, orti e balconi con la mobilitazione #BalconiFioriti. Come segno benaugurante per il futuro.

Conclude Moncalvo: “Nel pieno rispetto di tutte le disposizioni nazionali e regionali sulle restrizioni per contenere il contagio, adesso i vivai possono continuare a lavorare per garantire la massima qualità di piante e fiori italiani e si stanno organizzando per fare consegne a domicilio, con contatti per telefono o mail”.  

COSA DICE UNCEM

Marco Bussone, presidente nazionale: “Quanto è stato deciso è molto positivo. Lo avevamo chiesto alla ministra insieme ai colleghi delle associazioni di categoria dell’Agricoltura. Il chiarimento era atteso e importante. Ringrazio la ministra Bellanova e quanti hanno lavorato per questa decisione. Ora confidiamo nella efficace uscita dalla fase di emergenza e nell’impegno del Governo per il sostegno alle filiere agricole: determinanti nelle zone montane del Paese”.    

LA PAROLA ALLA REGIONE PIEMONTE

Marco Protopapa, assessore all’Agricoltura: “Esprimo apprezzamento sul fatto che il ministero dell’Agricoltura abbia dato il chiarimento alle questioni presentate dalle Regioni nelle Commissioni in merito alle problematiche emerse nel comparto floro-orto-frutto-vivaistico. Come assessorato  avevamo raccolto le diverse richieste pervenute dalle associazioni di vivaisti e floricoltori del Piemonte, denunciando le pesanti ricadute causate dell’emergenza sanitaria Covid-19 sull’intero comparto. Diverse le segnalazioni anche dai cittadini privati, che hanno espresso l’esigenza di proseguire la cura dei loro giardini privati e dei piccoli orti casalinghi. Nel pieno avvio della stagione produttiva  sarebbe stata  grande la preoccupazione di mandare al macero la merce frutto del lavoro delle aziende del comparto. Invito i nostri cittadini piemontesi, che hanno sempre dato prova di essere vicini al proprio territorio, ad acquistare anche fiori e piante insieme ai prodotti agroalimentari #madeinpiemonte”

Infine, aggiunge: “A questo proposito auspico che vi siano risposte ad ulteriori  chiarimenti  richiesti per coloro che svolgono giardinaggio e coltivano l’orto come attività hobbistica, ma hanno i terreni e i frutteti lontani dalla loro residenza”.    

Sergio Peirone

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