- 02 aprile 2020, 12:45

Covid-19 - Le opposizioni di Saluzzo chiedono al sindaco “certezza” sulla chiusura del dormitorio per i braccianti al Foro Boario

Le minoranze: “Impensabile che i saluzzesi, dopo i sacrifici e le difficoltà, possano assistere inermi all’apertura del PAS. Sarebbe un ulteriore elemento di concentrazione di rischio sanitario”. Il sindaco: “L’avevo detto il 5 marzo. Resta però sbagliato l’approccio: toni polemici e nessuna risposta alle preoccupazioni del mondo frutticolo”

Il dormitorio nell'ex caserma Filippi - PH MAURO PIOVANO

Da Saluzzo giunge la presa di posizione delle minoranze in Consiglio comunale in merito all’apertura del dormitorio PAS (il progetto “prima accoglienza stagionali”) nell’ex Caserma Filippi – al Foro Boario – alla luce dell’emergenza epidemiologica tutt’ora in corso.

Il documento che riportiamo integralmente è stato sottoscritto da Fulvio Bachiorrini, Alessandra Piano, Paolo Demarchi, Domenico Andreis, Paolo Scaletta e Carlo Savio.

“L’emergenza sanitaria del virus Covid-19 ha costretto tutta la città di Saluzzo e i saluzzesi ad adeguarsi alle restrizioni governative della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Presidenza della Regione Piemonte, con un atteggiamento di grande responsabilità civica.

Restrizioni e sacrifici che incideranno notevolmente sulle economie familiari per lungo tempo, oltre ad aver privato ogni saluzzese di parte della propria ‘libertà personale’.

Non si ha certezza circa il termine finale del periodo di emergenza, ma l’ottimismo può sembrare fuori luogo a fronte dell’annuncio dell’ennesima proroga dei periodi di ‘chiusura totale’.

La delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, recante ‘Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili’ ha dichiarato per sei mesi, dalla data di emissione del provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie virali.

Ciò in conseguenza della dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus (PHEIC) dell’organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020.

Pertanto, sino al 31 luglio 2020 vige lo stato di emergenza sanitaria.

La stagione frutticola, si prevede abbia inizio verso la fine del mese di maggio, con la raccolta dei piccoli frutti. Solitamente l’inizio della stagione è accompagnato dall’apertura del dormitorio ‘campeggio’ del Pas del Foro Boario, con una concentrazione di lavoratori stagionali con e senza lavoro, sia all’interno che all’esterno del campo, di circa 700 unità.

Una concentrazione di persone che nel passato ha anche cagionato situazioni di forte criticità igienico-sanitaria.

Non è certo pensabile che i saluzzesi, dopo i sacrifici e le difficoltà che stanno affrontando e che dovranno continuare ad affrontare, con la speranza della fine di questa emergenza sanitaria per l’imminente estate, possano assistere inermi all’apertura del Pas, che costituirebbe un ulteriore elemento di concentrazione di rischio sanitario.

Seppure il sindaco abbia già messo in dubbio la possibilità dell’apertura del Pas, i gruppi consiliari di minoranza richiedono la certezza di tale ipotesi, in quanto in una situazione di tale gravità deve essere garantita l’incolumità sanitaria della collettività saluzzese”.

Da Palazzo giunge la replica del sindaco della Città, Mauro Calderoni.

“Mi ha stupito – scrive – la manifestazione di vitalità dei consiglieri di minoranza.

Dopo il comunicato stampa con cui si erano sottratti all’ultima seduta del Consiglio comunale, che si è potuto tenere solo grazie al senso di responsabilità della maggioranza, non una chiamata, un messaggio, una mail per capire come procede l’emergenza.

Sostengono che la stagione frutticola è alle porte e che, causa epidemia, sarà difficile allestire la rete di alloggio per gli stagionali. L’avevo detto pubblicamente il 5 marzo. Resta però sbagliato l’approccio: toni polemici e nessuna risposta alle preoccupazioni del mondo frutticolo che è privo di manodopera.

Continuano a sparare su Pas e rete di accoglienza quasi fossero il prodotto di un buonismo effimero.

Gli stagionali stranieri coprono il 75% della manodopera nel nostro territorio! E dire che nelle minoranze c’è un consigliere regionale e la competenza sarebbe proprio della Regione”.

Ni.Ber.