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Economia | 14 aprile 2020, 14:38

“Per l'Italia contro le inefficienze del sistema”: mozione dei Consulenti del Lavoro

La categoria denuncia disposizioni inadeguate e aggressioni da parte di cittadini esasperati. Chiedono di convocare immediatamente la Conferenza Stato-Regioni e di prevedere un piano straordinario di investimenti in economia reale e di finanziamenti in favore delle PMI

“Per l'Italia contro le inefficienze del sistema”: mozione dei Consulenti del Lavoro


Dagli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro, riuniti in videoconferenza in data 1° aprile in relazione all'emergenza Coronavirus, è emersa una mozione finale “Per l'Italia contro le inefficienze del sistema”.

In particolare denunciano l’inadeguatezza delle disposizioni sinora adottate per la gestione della fase emergenziale. In particolare, sottolineano la totale sottovalutazione delle urgenti necessità finanziarie ed economiche di aziende, lavoratori e professionisti che si è concretizzata: nella mancata previsione di un sostegno finanziario diretto alle PMI, che ha comportato enormi difficoltà gestionali oltre che disagio sociale diffuso nelle centinaia di migliaia di aziende che hanno sospeso la loro attività; nella mancata previsione di un rinvio generalizzato di scadenze e di adempimenti fiscali e contributivi, segno dell’evidente disinteresse verso chi rappresenta il tessuto produttivo del Paese; nella mancata previsione di uno strumento straordinario di Ammortizzatore Sociale Unico, cosi come proposto dai Consulenti del Lavoro, a fronte di una situazione di altrettanto straordinaria emergenza; nella mancata semplificazione delle procedure di ricorso agli ammortizzatori sociali, che sta comportando per i Consulenti del Lavoro un sovraccarico di adempimenti, reso ancora più gravoso dalla presenza di richieste sindacali irricevibili; nell’annuncio della liquidazione delle pratiche e del pagamento degli importi maturati per ammortizzatori sociali per il 15 aprile p.v., senza tenere in considerazione i contenuti del decreto legge n. 18/2020 che, confermando le procedure ordinarie, non crea le condizioni necessarie per l’erogazione degli importi nei termini previsti; nella concentrazione sull’Inps della gestione dell’intero sistema di misure a sostegno di cittadini e imprenditori, con ciò creando un carico amministrativo insostenibile per l’Ente, sotto il profilo organizzativo e informatico.

Denunciano inoltre una serie di aggressioni nei confronti di Consulenti del Lavoro da parte di cittadini esasperati.

Considerate tali criticità e limitazioni operative, per poter fornire il proprio contributo al sistema Paese e a tutti i cittadini italiani, hanno formulato una serie di richieste:

  • di eliminare dalle procedure di richiesta di strumenti di integrazione salariale qualsiasi tipo di accordo o informativa sindacale, perché la chiusura delle aziende per Covid-19 non va motivata;

  • di prevedere il silenzio-assenso per l’approvazione delle istanze presentate per richiedere strumenti di integrazione salariale, in modo da snellire l’iter di approvazione delle domande e la conseguente liquidazione delle somme in tempi brevi;

  • di convocare immediatamente la Conferenza Stato-Regioni per recepire medesime modalità di accoglimento delle citate istanze in tutte le Regioni;

  • di prevedere un piano straordinario di investimenti in economia reale e di finanziamenti in favore delle PMI per creare i presupposti di una ripartenza dell’economia italiana;

  • di insediare a cura del Governo una task force di specialisti, tra cui i Consulenti del Lavoro, che elabori sin da ora un piano di interventi strategici per ridurre gli effetti negativi che le misure restrittive adottate avranno sul Pil italiano;

  • di ascoltare le categorie professionali nella fase di predisposizione dei prossimi interventi legislativi, in modo da utilizzare competenze esperienze e razionalità proprie dei liberi professionisti;

  • di garantire l’incolumità personale e la sicurezza dei Consulenti del Lavoro, impegnati senza sosta nelle procedure di richiesta delle integrazioni salariali, anch’essi vittime delle inefficienze del sistema e non responsabili dei ritardi e dei disguidi dello stesso.

redazione

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