Ogni giorno uno spunto per continuare a sperare, per potenziare la resilienza e per riadattare la propria vita alle nuove condizioni.
Una quarantena “senza manuale di istruzioni” ci induce a riflettere sull’imprevedibilità della vita e può diventare slancio per rimettersi in gioco e continuare a crescere, nonostante il dolore e la paura.
Gli psicologi del Trauma Center del Santa Croce Maura Anfossi, Gemma Falco, Cristina Giordana, Andrea Pascale, Arianna Piacenza.
Giulia (7 anni) e il fratello Giovanni (10 anni) raccontano come stanno vivendo questa quarantena e presentano il loro albero della resilienza.
- La cosa che ti ha aiutato di più finora:
Giulia: sentire vicini mamma e papà
Giovanni: che la mia famiglia è in salute e che i nonni sono rimasti a casa al sicuro
- La cosa più simpatica che ti è successa:
Giulia: ho imparato ad andare sullo skateboard in giardino
Giovanni: non so cosa ci può essere di simpatico in questo periodo...
- La cosa più antipatica che ti è successa:
Giulia: festeggiare Pasqua senza nonni, zii e il mio cuginetto Vittorio
Giovanni: rinunciare al viaggio a Londra e che non posso tagliarmi i capelli
- La cosa peggiore:
Giulia: non vedere i miei nonni, le mie maestre e i miei amici
Giovanni: che tanta gente ha perso il lavoro e non ha le risorse per fare la spesa
- La cosa che ti ha sorpreso di più:
Giulia: la forza dei medici, io voglio bene ai medici perché loro mi hanno salvata quando ero in ospedale l’anno scorso
Giovanni: che un esserino piccolo come il virus faccia morire tanta gente e faccia tanta paura
- La prima cosa che vuoi fare appena finisce la quarantena:
Giulia: andare a riabbracciare i miei nonni che non vedo da un mese
Giovanni: andare in bici al parco fluviale con la mia famiglia e riprendere gli allenamenti in piscina fino allo sfinimento.
Gli psicologi del Trauma Center sono contattabili nei giorni lavorativi dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 14 al numero 0171-641136