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Agricoltura | 20 aprile 2020, 08:06

Orti sì, orti no: dopo una giornata di incertezza Cirio conferma il sì anche in Piemonte, "ma l'orto non può essere quello della seconda casa"

Lo ha fatto ieri sera nel corso di un intervento in diretta Facebook, dopo che molti sindaci della Granda erano intervenuti, sempre sui social, sulla questione, dicendo che non c'era alcuna conferma a riguardo

Orti sì, orti no: dopo una giornata di incertezza Cirio conferma il sì anche in Piemonte, "ma l'orto non può essere quello della seconda casa"

Chi ha un piccolo orto anche in un Comune diverso da quello di residenza può andarci. Ieri sera il governatore Alberto Cirio ha confermato che vale anche in Piemonte quanto stabilito dal ministro dell’Agricoltura Bellanova. Dalla Regione nessun provvedimento restrittivo rispetto alla misura stabilita a livello nazionale. 

Dopo giorni di polemiche, l'hobbista dell'orto non è più il mostro. Per quanto riguarda i runner, invece, pare che prima del 4 maggio non se ne parli di dargli la possibilità di superare i famigerati 200 metri di distanza dalla propria abitazione. 

Ma, almeno, è arrivata la conferma da Cirio che quanto stabilito dalla Bellanova vale anche per il Piemonte, assieme alla Lombardia sorvegliato speciale. 

La nuova disposizione stabilisce quindi che gli spostamenti, anche in comuni diversi da quello di residenza, per coltivare orti e terreni privati sono consentiti senza incorrere nelle sanzioni previste dal decreto del presidente del consiglio sull’emergenza coronavirus.

“La coltivazione del terreno per uso agricolo – si legge – e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo rientrano nel codice ATECO “0.1.”.

La nota del Governo specifica che “sono consentite le attività lavorative su terreni agricoli anche di limitate dimensioni finalizzate alle produzioni per autoconsumo”, a condizione che il soggetto interessato sia in grado di “attestare, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito”.

Cirio ha specificato, ieri sera, che "bisogna andarci da soli e per le proprie esigenze personali, però l’orto non può essere il giardino della propria seconda casa. E’ permesso andarci anche al di fuori del proprio comune, ma il limite per evitare che diventi la scusa per uscire è che non si trovi nella seconda casa".

Dalle disposizioni resta quindi fuori il caso in cui lo spostamento sia legato alla cura di orti e giardini di pertinenza a seconde case. In questo caso gli interventi possono essere effettuati solo dal personale incaricato che svolge attività imprenditoriale riconducibile al codice Ateco 81.30.

Redazione

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