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In Breve

| 25 aprile 2020, 15:30

25 Aprile, virus e libertà: possiamo essere eroi, anche noi - "Witch Doctor"

Il virus mostruoso è il nazifascismo, non il Covid-19. Abbiamo combattuto il primo e stiamo combattendo il secondo ma, se il secondo abbiamo una speranza di poterlo debellare grazie al progresso della scienza, per il primo è sotto gli occhi di tutti che non c’è cura definitiva

Una tavola del primo numero di "Witch Doctor"

Una tavola del primo numero di "Witch Doctor"

“Witch Doctor” è una breve serie a fumetti statunitense pubblicata dal 2011 al 2013, creata dallo scrittore Brandon Seifert e dall’artista Lukas Ketner.

Protagonista della serie è il medico soprannaturale Vincent Morrow, chiamato a difendere l’umanità dalle creature classiche del mondo dell’horror, reinterpretate però come virus, batteri e in generale disturbi clinici simili (ma, ovvio, profondamente diversi) da quelli classici. E così a possessione demoniaca si può curare inserendo un bambino in un ambiente “sterilizzato” a livello mistico, e gli uomini-pesce di lovecraftiana memoria sono in realtà preda di un batterio che si può sconfiggere con un comune antibiotico.

Sì, l’argomento di questa settimana è il 25 aprile. Come avrebbe potuto essere diverso? Sono due mesi, ormai, che si parla di libertà (con o senza la lettera maiuscola) e la celebrazione di oggi sottolinea quella che è stata la Liberazione più importante della storia del nostro paese unito, con buona pace di chi almeno all’inizio dell’attuale emergenza sanitaria ha deciso di accomunarla alla “guerra”.

Credo però che, al di là del tema della libertà, sia necessario riflettere sull’importanza del 25 aprile più che mai, in questo 2020 così strano, atipico, difficile, drammatico per mille e più ragioni.

Perché la tanto agognata ripartenza parrebbe non essere più così lontana – che sia questione di otto giorni o qualcosa di più – e se è vero che la nostra quotidianità precedente è molto difficile torni a presentarsi identica a se stessa sin da subito di certo l’attualità smetterà di essere monopolizzata dalla tematica sanitaria e torneranno alla ribalta le questioni di sempre. E la memoria del passato riprenderà a essere importante (quasi) quanto il lento scorrere del presente.

Ma perché parlare del 25 aprile utilizzando un fumetto a metà tra l’horror e il medical drama? Per l’ovvio collegamento – anche qui – con le tematiche sanitarie? Perché credo che il nuovo Coronavirus sia una creatura soprannaturale come quelle che vengono presentate nelle vignette delle avventure del dottor Vincent Morrow? Un virus dalle fattezze di un minuscolo drago, invisibile a occhio nudo?

Certo che no. Piuttosto è perché credo che a essere simile a questi “virus soprannaturali” - difficilissimi da estirpare o studiare, per chiunque non sia il folle e sconsiderato protagonista della serie a fumetti in Italia edita dalla Saldapress – sia proprio la tendenza a preferire “l’uomo forte al comando”.

La concezione che la forza e il suo utilizzo sconsiderato siano l’unico modo possibile per amministrare la cosa pubblica.

L’idea che ciò che è mio è mio, e ciò che è tuo non te lo sei meritato quindi devi darmelo prima che io lo prenda con la violenza.

Il virus mostruoso è il nazifascismo, non il Covid-19. Abbiamo combattuto il primo e stiamo combattendo il secondo ma, se quest'ultimo abbiamo una speranza di poterlo debellare grazie al progresso della scienza, per l'altro è sotto gli occhi di tutti che non c’è cura definitiva.

Il “virus nero” si annida dentro di noi da sempre e per sempre, e non c’è trattamento medico che possa sperare di funzionare. Dobbiamo sforzarci giorno dopo giorno per combatterlo, per limitarne la diffusione e ridurne la letalità: prima dentro di noi e poi al di fuori di noi. Questa è la battaglia a cui siamo chiamati il 25 aprile di ogni anno.

Buona Festa della Liberazione, a tutti voi.

redazione

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