Attualità - 27 aprile 2020, 10:15

Fossano e il 25 aprile: "Nel messaggio del sindaco neppure una parola sui nostri partigiani, trucidati dai nazisti in ritirata"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del gruppo PD di Fossano

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Egregio Direttore,

il Sindaco di Fossano ha seguito alla lettera i consigli dei noti democratici Meloni e Salvini che avevano proposto di “andare oltre” alle celebrazioni della Liberazione del 1945 – lotta che aveva “soltanto” contribuito a sconfiggere i nazisti e i loro complici delle brigate nere e ad abbattere il regime fascista – per  farla diventare una festa dei "caduti di tutte le guerre" - peraltro già prevista per il 4 novembre - cantando la canzone del Piave, oppure una generica festa della libertà, sventolando il Tricolore e cantando Fratelli d’Italia. Entrambi poi avevano proposto di concentrare la commemorazione nell’omaggio alla sofferenza di chi è stato vittima del Covid-19 e all’impegno e alla dedizione delle donne e degli uomini che stanno combattendo la guerra contro il virus.


In effetti, il nostro Sindaco è stato un allievo molto diligente. Ha omaggiato il Presidente della Repubblica riprendendo ampi passaggi del suo intervento, anche se si è perso, forse per l’emozione, quel passaggio in cui il Presidente Mattarella ha ricordato che l’anniversario della Liberazione mantiene intatto "il suo valore di data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”.


Ha meritevolmente ripreso il post di Salvini che, citando Oriana Fallaci e Calamandrei, ha scritto “La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”, e ha diffuso l’Inno nazionale, così come si deve. Abbiamo rilevato qualche piccola dimenticanza nell’aver citato la parola “liberazione” una sola volta e in minuscolo, e nel non aver per nulla pronunciato le parole Resistenza, Partigiani, Lotta, Giustizia e Libertà, Brigate Garibaldi e Caduti per la Liberazione. E nell’ aver omesso, non diciamo il canto ribelle “Fischia il vento” che sarebbe risultato un po’ eccessivo, ma anche l’ormai universale “ Bella ciao.


Mentre il Sindaco di Canale leggeva la lettera del partigiano Casetta, fucilato dai nazifascisti. Mentre il Sindaco di Busca ricordava il martirio di Ceretto dove vennero trucidati 27 innocenti. Mentre quello di Garessio deponeva un tributo floreale al cippo che ricorda la lotta partigiana. Mentre quello di Dogliani raccontava su Facebook la storia partigiana narrata dalle intitolazioni di vie, cippi e lapidi.

E quello di Mondovì deplorava la recente scritta antisemita sulla porta di casa del figlio della staffetta partigiana Lidia Rolfi e richiamava la medaglia al valore per la guerra di liberazione, attribuita alla sua città. E a Cuneo, il Sindaco rendeva omaggio alla Liberazione davanti al monumento alla Resistenza e davanti alla lapide sullo scalone del palazzo municipale che riporta l’epigrafe di Calamandrei al camerata Kesselring. E ad Alba veniva deposta una corona d’alloro sul monumento dedicato ai 23 giorni della città di Alba e si realizzava una conferenza in streaming sulla Resistenza con la partecipazione congiunta dei Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione. E altri sindaci ancora, con pari dignità e senso istituzionale.


Nella nostra città, invece, neppure una parola sui Partigiani di Fossano, come Carlo Brizio e Giuseppe Merlo, trucidati con i loro compagni di lotta dai nazisti in ritirata, proprio in questi giorni di aprile, mentre i cittadini erano in strada a festeggiare la liberazione.

La segreteria Pd di Fossano

Al Direttore