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Politica | 06 maggio 2020, 19:47

Panero (Rifondazione Comunista): “Una patrimoniale oltre gli 800 mila euro”

Il segretario regionale avanza una proposta, abbinata alla richiesta di una maggior progressività delle aliquote Irpef per i redditi più alti, insieme al varo di un autentico “reddito da quarantena”

Panero (Rifondazione Comunista): “Una patrimoniale oltre gli 800 mila euro”

“Una patrimoniale che intervenga sui patrimoni al di sopra degli 800 mila euro e aliquote crescenti per le grandi ricchezze è una misura di giustizia redistributiva fondamentale per affrontare la crisi”.

Questa la proposta che arriva da Fabio Panero, cuneese, segretario regionale di Rifondazione Comunista.

Una proposta che, a ben considerare, appare meno draconiana di quella avanzata qualche giorno fa da alcuni esponenti del Pd (poi, in verità, subito rientrata) di un prelievo sui redditi oltre gli 80 mila euro.

Panero dettaglia meglio la sua proposta aggiungendo un paio di altre considerazioni.

“La patrimoniale – spiega - andrebbe accompagnata ad una maggiore progressività  delle aliquote Irpef per i redditi più alti.
Conte, il Pd e i 5 Stelle, così come la destra, - registra - la escludono a priori, mentre sarebbe indispensabile per poter erogare un vero "reddito di quarantena" per chi è rimasto a secco in questi due mesi.

Il cosiddetto “reddito di emergenza”, proposto dal governo sulla base dell'Isee del 2018 ed erogabile, se tutto va bene, a settembre
– afferma il segretario di Rifondazione -, è un palliativo che non risolve i problemi tragici di molti italiani”.

Panero annota ancora come in questi ultimi anni, nel nostro Paese, sia fortemente aumentata la forbice tra poveri e ricchi.

“Secondo Oxfam (una confederazione internazionale  di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo, ndr) – osserva -, il 5% degli italiani possiede il 41% della ricchezza nazionale e il 60% più povero della popolazione solo il 13%. Risulta che solo in Piemonte i poveri siano raddoppiati in questi mesi. I costi della crisi, ancora una volta, verranno pagati dai più poveri, mentre il 10% più ricco – conclude - ne uscirà ancora più ricco”.

GpT

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