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Attualità | 09 maggio 2020, 15:05

La protesta del titolare del Gelapajo in frazione Vallera a Caraglio: "Una parete di decreti, ma noi così non riapriamo, siamo in mutande" (VIDEO)

In due video, pubblicati sulla pagina Facebook del locale, il titolare esprime tutta la sua rabbia

La protesta del titolare del Gelapajo in frazione Vallera a Caraglio: "Una parete di decreti, ma noi così non riapriamo, siamo in mutande" (VIDEO)

"Le porte del Gelapajo al momento rimarranno chiuse, contro la nostra volontà di voler riaprire il prima possibile, perché ci mancate. 
Vogliamo regole semplici da rispettare, che ci permettano di lavorare con serenità"

Questa la sintesi del messaggio registrato in due video sulla pagina Facebook del loacel di frazione Vallera a Caraglio. Un po' pizzeria, un po' gelateria, un po' fattoria.

Un locale amato dalle famiglie e dai gruppi, con un grande dehor da 180 posti, che lavora soprattutto nella stagione estiva, fiore all'occhiello di quella località a poco più di 10 chilometri dal capoluogo Cuneo.

Roberto Bruno, detto Pajo, è arrabbiato. Una protesta accesa: "Non siamo in grado di rispettare queste regole. Totem, sanificatori, dispenser, ma noi non vogliamo vestirci come in una sala operatoria. Le mutande bianche, ecco come siamo noi della piccola ristorazione. Se non ci sono i presupposti per lavorare, è inutile!".

E poi, su una parete, i 50 decreti: "Questa è tutta la carta dei decreti che ci sono arrivati. Il giorno dopo l'uscita, altre 10 pagine a spiegare qualcosa che non avevano capito nemmeno loro! Sono stati scritti senza una logica e così li abbiamo affissi: senza logica!"

Inutile dire che il consenso e l'appoggio alla sua iniziativa sono stati enormi: "Basta carta! Noi così non possiamo lavorare. Servono regole chiare!"

 

 

 

Redazione

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