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Attualità | 24 maggio 2020, 17:00

Assembramenti anche a Cuneo nel primo sabato di locali aperti

Scene già viste in tantissime città d'Italia. E alcuni sindaci stanno dando un giro di vite, con la chiusura dei locali alle 21

Assembramenti anche a Cuneo nel primo sabato di locali aperti

Movida, locali e bar sono i sorvagliati speciali in questa fase di riapertura. Le scene che si sono viste in tantissime città d'Italia preoccupano. E non poco.

Gente assembrata, senza mascherine, poco rispetto delle distanze. In qualche località il grado alcolico è stato così alto da far scattare risse e violenza. A Perugia, per esempio, dove il sindaco ha emanato un'ordinanza di chiusura dei locali, il sabato sera, alle 21.

Anche Brescia ha scelto la linea dura: chiusura della movida nel weekend.

Cuneo non è certo famosa per la vita notturna e per i locali. Eppure anche qui, ieri sera, non sono mancati assembramenti, in particolare in piazza Boves, dove è stata scattata la foto. Ma non è l'unica area della città dove le regole di sicurezza sono state dimenticate. Anche davanti ad alcuni locali di via Roma e piazza Galimberti sembrava un sabato qualunque.

Ma così, purtroppo, non è. O, comunque, non ancora. La cautela deve essere massima.

Ci sono arrivate decine e decine di segnalazioni da parte di cittadini arrabbiati e preoccupati, così come alcuni gestori di locali ci hanno chiamato esprimendo grande rabbia rispetto al comportamento di tante persone, prive di buon senso.

"Servono più controlli. Molti di noi ieri hanno lavorato con serietà, chiedendo a quelli che entravano se fossero congiunti o meno, facendo sedere ai tavoli la metà delle persone. C'è chi ha investito soldi per cambiare arredi, mettere plexiglass, sanificare costantemente. E poi, bastano alcuni imbecilli o qualche titolare di locale che fa finta di niente per vanificare gli sforzi della maggioranza", ci dice il titolare di un bar cittadino.

Tra l'altro, in un paio di locali, come ha evidenziato il questore, ci sono state accese discussioni tra gestori che richiamavano la clientela all'ordine e clienti troppo su di giri. Perché qualcuno ha cercato di richiamare le persone all'ordine. Senza troppo successo.

I Comuni, come accaduto, appunto, a Brescia e Perugia, possono emanare ordinanze più restrittive rispetto agli orari di apertura dei locali. Si vuole arrivare a questo? Alla chiusura dei bar alle 21? Vorrebbe dire, per molti, abbassare le serrande per sempre. 

 

Redazione

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